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Intuizioni e ruolo di Anna Feder (Loretta Peschi)

Riportiamo alcuni spunti tratti dall'intervento:

.... Furono quegli gli anni in cui lo scoutismo - come qualsiasi aggregazione giovanile - incrociava la Contestazione, il mitico Sessantotto. Molti giovani capi, tra cui io, erano affascinati dalle tesi elaborate dal “Movimento”; con esse dovevamo confrontarci, con spirito di apertura, senza pregiudizi, senza paure, senza posizioni preconcette, evitando, nel contempo, di cadere nella trappola della “moda” o in quella opposta della chiusura aprioristica. Non fu un periodo facile: noi, le ragazzine, i loro genitori, i nostri amici, il nostro ambiente, tutto in Italia e in Europa faceva i conti con il Sessantotto. I concetti e le modalità del Sessantotto, in particolare la forma assembleare, fecero breccia anche nel mondo scout. Anna fu determinante nel favorire e rafforzare, in me e in altri Capi, il senso critico (talvolta anche ipercritico!), la libertà di pensiero, il senso della misura e, ultima ma non meno importante, la capacità ironica e umoristica rivolta verso l’esterno ma, anche molto, verso sé stessi.

..... Le riunioni regolari di Squadriglia nazionale, i seminari di studio specifici, il confronto con alcuni luminari del mondo educativo, furono gli strumenti che Anna mise a nostra disposizione per approfondire tematiche, per affrontare e sciogliere nodi che, se da un lato interessavano la nostra “mission” educativa, dall’altro  riguardavano, e non poco, la nostra giovinezza in quanto tale. Naturalmente, all’interno del gruppo dirigente scout, non mancarono tensioni, incomprensioni, e persino qualche conflitto. Anna riuscì ad evitare animosità e faziosismi, oltre che  a mantenere la Branca unita pur nel rispetto delle posizioni.

..... Nella seconda parte degli anni 60 l’AGI è una solida realtà in tutta Italia e in tutti i ceti sociali, ma cominciano i primi problemi - che poi esploderanno negli anni successivi al 68- con il raffronto tra metodo scout e nuove istanze giovanili. Le dinamiche furono a volte drammatiche: spinta al rinnovamento e fedeltà al metodo, visione politica del concetto di “servizio”, scommessa della “coeducazione” e susseguente fusione di ASCI e AGI, tentativi di sintesi tra giustizia e carità, tra autorità e libertà, eccetera.

..... E’ in questo marasma che Anna Maria Feder, proprio nel 1968, assume il ruolo di Commissaria Nazionale di Branca Guide, conduce campi scuola, organizza riunioni di Squadriglia Nazionale, cerca la mediazione (che non vuol dire “via di mezzo”) tra le capo più irrequiete, gli assistenti ecclesiastici (alcuni dei quali più irrequieti delle capo  …), le altre Commissarie di Branca Coccinelle e Scolte.

..... La sua peculiarità fu quella di saper coniugare una profonda spiritualità con una altrettanta profonda umanità, e il suo intelligentissimo senso dell’umorismo con la sua capacità di analisi, libera da pregiudizi e preconcetti ideologici.

.... Tuttavia, le spinte centrifughe dovute alla congiuntura del particolare momento storico-culturale con la prospettiva della fusione delle associazioni (e quindi di una revisione del metodo scout connessa con la coeducazione) la posero in una situazione difficilissima. Le sintesi erano difficili per tutti/e, e così alla fine ci furono le spaccature associative che ancora persistono.

.... il processo di unificazione dell’associazione femminile e di quella maschile, gestito nel mezzo di notevoli tensioni e non libero da posizioni ideologiche molto marcate, sia a destra che a sinistra, dovette pagare un prezzo molto alto: la fuoriuscita dall’AGI di un nutrito gruppo di capi definito, da alcuni fanatici della coeducazione ad ogni costo, “le vergini folli” (tra le quali si annoverava chi scrive) e, d’altra parte, la costituzione, ad opera di capi - uomini e donne - più “ortodossi”, di una nuova aggregazione scout diversa dall’attuale AGESCI.