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 Emergenze educative e prospettive future: educazione al femminile nel 2011 (Zita Burtet) 
			
			
			 ......L'emergenza educativa è il tema sul quale già da tempo il Sommo Pontefice si è impegnato senza paura di essere giudicato, criticato o malvoluto. Spesso le sue parole vengono lasciate in disparte, si ha paura nel dimostrare di essere autenticamente cattolici, cioè obbedienti al Papa, di passare per dei retrogradi che non sanno stare al passo con i tempi, ma dentro di noi, che siamo stati battezzati, comprendiamo che le sue parole sono veritiere e che ci rassicurano 
			
			
			..... Fatta questa brevissima riflessione che imposta subito 
			l'emergenza educativa nella direzione della nostra realtà di 
			soggetti rinati, riconosciuti e cresciuti nel Sacramento del 
			Battesimo, mi presento a voi e in questo modo farò il primo passo 
			indicativo di ciò che deve sottendere ogni proposta educativa: la 
			chiarezza della posizione dell'educatore, in parole povere da che 
			parte desidera stare, verso dove desidera andare, quale meta cerca 
			di raggiungere, quali sono le tracce che intende seguire e... 
			perché? 
			
			..... 
			Per fare del proprio meglio bisogna sapere come si deve fare e non 
			solo cosa si deve fare, ma soprattutto bisogna rendersi consapevoli 
			di ciò che abbiamo ricevuto e di come vogliamo viverlo e 
			trasmetterlo agli altri; infatti come potremmo ascoltare e capire 
			qualcuno se non avessimo ricevuto i mezzi per poterlo fare?  
			
			
			.....Nelle istituzioni educative ai nostri giorni è venuta via via 
			sempre più mancando, con grave danno  soprattutto per i bambini e i 
			ragazzi, la chiarezza dell'ordine dato, stabilito in partenza: in 
			fondo è la Legge naturale che viene messa in discussione.  ..... Bisogna tornare a considerare la differenza tra le generazioni come la cosa più importante perché ci mette sulla giusta strada tra il tempo passato e l'avvenire; i nonni sono i nonni e il loro compito è di trasmettere ciò che per loro è stato importante, non si deve chiedere ai nonni di essere giovanili a tutti i costi, si deve apprezzare la loro tradizione e farne tesoro; i genitori hanno il compito di curare con affetto e seriamente, educare e proteggere, dare una legge e rispettarla a loro volta; così anche gli educatori che devono prendersi la responsabilità di essere adulti e non emulare i ragazzini nelle fantasie, nel linguaggio, nei modi di fare e tanto meno nei comportamenti. 
			
			
			.....Il capo, la capo pur essendo ancora molto giovani hanno questo 
			difficile compito: ascoltare senza giudicare, ma saper contenere con 
			fermezza, con vero rigore, dando delle precise direttive e 
			rispettandole per primi.  
			
			
			.....L'Identità è percorsa da riti di passaggio caratteristici di 
			quella specifica società, sono le tappe della vita che non si 
			dimenticano mai: la Prima Comunione, la prima Confessione, il primo 
			giorno di scuola, l'ingresso in Riparto, la Promessa, la Partenza e 
			così via. 
			
			
			......La funzione del rito è di scandire il tempo con un gesto 
			d'amore atteso, voluto, pensato e preparato con il cuore. ..... L'educatore ha una funzione determinante, così è il capo-la capo scout non possono esimersi dalla loro responsabilità di adulti tutelari, essi rappresentano quella sicurezza di affetto e di moralità per cui i bambini ed i ragazzi possono fiduciosamente obbedire sapendo di essere sulla giusta traccia. 
 
 
 
 
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