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Il 9 aprile 1928 il Consiglio dei Ministri emana il decreto n.696, firmato dal capo del Governo Mussolini e dal Re, con il quale viene dichiarato soppresso lo Scautismo. Ma a Milano e Monza alcuni Capi sono decisi a serbare fede alla Promessa. Nello stesso giorno in cui le fiamme dei riparti milanesi vengono deposte sull’altare dell’Arcivescovado, sulla fiamma del Milano II viene pronunciata una Promessa. Il Capo Riparto, Giulio Uccellini - Kelly - pronuncia queste parole: “Non è giusto, e noi non lo accettiamo, che ci venga impedito di vivere insieme, secondo la nostra Legge: Legge di lealtà, di libertà, di fraternità. Noi continueremo a fare del nostro meglio per crescere uomini onesti e cittadini preparati e responsabili.” È l’inizio dello scautismo clandestino, che sorge con il preciso obiettivo di resistere “un giorno in più” della durata del fascismo. E così fu. Per quasi 17 anni, sotto la guida infaticabile di Kelly, Baden e altri Capi di straordinario carisma, le Aquile Randagie continuarono le attività e, all’alba della Liberazione, consegnarono all’Italia uno scautismo vivo, gioioso e temprato dalle prove. Oggi, a 80 anni dal suo inizio, l’esperienza delle Aquile Randagie rappresenta ancora una fulgida testimonianza di come lo scautismo, vissuto con passione e consapevolezza, conservi un’eccezionale potenzialità educativa, nell’aiutare i giovani a sviluppare una propria personalità rifi utando i numerosi condizionamenti che la società impone, rispetto ai quali è possibile resistere un giorno in più. |
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Il trevigiano
Angelo Schiavon così racconta la sua esperienza e descrive
l’atmosfera di quel periodo: Nel 1926 cominciarono gli attriti con gli avanguardisti delle associazioni giovanili fasciste... che cercarono di disturbare il Raduno per la festa di S. Giorgio 1925… |
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Voglio ricordare, con tanta commozione che, d’accordo con il nostro parroco don Luigi Sartori, decidemmo di trovarci una mattina nella nostra chiesa di S. Maria Maddalena (chiusa al pubblico); venne celebrata una S. Messa e la nostra fiamma verde di Riparto venne ripiegata e deposta sotto la pietra dell’altare alla presenza di noi tutti, in perfetta divisa. Alla ricostruzione dell’Asci, dopo la liberazione, la nostra fiamma venne consegnata al commissariato cittadino. [Dalle memorie di Angelo Schiavon, raccolte dal Centro Studi e Documentazione Scout “don Ugo de Lucchi” di Treviso] |
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O.S.C.A.R. Dopo l’8 settembre 1943, con il ritorno di Mussolini e l’occupazione dei tedeschi, di fronte all’imbarbarimento politico e militare del regime, Baden, Kelly e altri Capi delle Aquile Randagie decidono di offrire un ulteriore Servizio alla Patria. Coinvolgendo parecchie persone anche estranee allo scautismo, danno vita all’OSCAR (Organizzazione Scautistica Cattolica Aiuto Ricercati), un’altra organizzazione clandestina che si propone di offrire assistenza ai perseguitati dai nazifascisti (renitenti alla leva, evasi dai campi di prigionia, ebrei, ricercati politici...) aiutandoli ad espatriare in Svizzera. Al termine della guerra, l’azione di Oscar avrà portato in salvo oltre 2.000 persone. Per quanto poco conosciuta, va certamente annoverata tra le più importanti forme di resistenza organizzata cattolica e non violenta dell’epoca e per questo da considerarsi patrimonio storico di portata nazionale. |
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Interverranno : |
Carlo Verga
Emanuele Locatelli |
Aquila Randagia
milanese |
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