Ceppo
Treviso 1°
Ai
genitori delle Coccinelle, Guide, Scolte del Ceppo Treviso 1°
E
p.c. a S.E. il Vescovo - ai Parroci delle Parrocchie interessate.
Loro
Sedi
Come avrete saputo dalle vostre figliole, domenica
17 novembre 1974, Il Ceppo Guide Treviso 1° ha ripreso ufficialmente le attività
scouts, con un numero di iscritte pari a duecentocinquanta persone circa, quasi
cento in più dell’anno scorso. Quest’anno, infatti, sono state aperte
quattro nuove Unità, poiché tutte le Scolte disponibili hanno accettato di
entrare in servizio come Capo o Aiuto Capo ed inoltre perché le vecchie Unità
si sono trovate arricchite di nuovi elementi. Bilancio straordinariamente
positivo, dunque, espostovi non a caso in questa nostra lettera, poiché esso ha
per noi un profondo significato e rappresenta la causa e l’effetto di quanto
seguirà nelle prossime righe.
Data la situazione creatasi in data 4 maggio 1974 in
seno alla nostra Associazione AGI (Associazione Guide Italiane) e
l’Associazione sorella ASCI (Associazione Scouts Cattolici Italiani), che si
sono auto-distrutte per dar vita ad una nuova associazione mista AGESCI
(Associazione Guide e Scouts Cattolici Italiani), il destino del nostro Ceppo
era stato segnato: lo scioglimento... oppure il grossissimo rischio di dar vita
a due associazioni scouts locali federate tra loro, denominate Gruppi e Ceppi
Scouts Cattolici di Treviso, per mezzo di un apposito statuto che ne
riconoscesse la rispettiva indipendenza ed autonomia. Vi chiederete: «Quale
necessità c’era di una così drastica presa di posizione, di un così totale
rifiuto delle scelte fatte al vertice delle rispettive associazioni?».
o/o
La risposta è molto complessa, perché nasce da una
congerie di ragioni che sono veramente chiare solo a chi, come noi Capo, ha
vissuto nel clima confuso creatosi nell’AGI in questi ultimi anni. Infatti,
sottili e talvolta prepotenti forze esterne e interne, perseguendo obiettivi del
tutto diversi da quelli di un’associazione educativa (chi in mala fede e chi
in buona fede), sono riuscite a scardinare una struttura semplice ma efficiente,
basata sulla singola adesione del singolo individuo ad un particolare metodo
educativo = Associazione Guide.
Nel volgere degli anni, l’azione di queste forze
ha suggerito la trasformazione dell’associazione in movimento giovanile, di
fatto, se non di nome, che ha portato all’unificazione delle due associazioni.
Questo è uno dei fondamentali motivi per i quali noi ci siamo rifiutate di
aderire: l’interpretare come movimento giovanile un’associazione dove i Capi
(educatori) sono una minoranza rispetto ai ragazzi (educandi), è gravemente
lesivo della libertà della ragazza e dei suoi genitori. Sottintende un lavoro
di plagio (volontario o meno) tale che, nel corso del ciclo educativo scout
(Coccinelle, Guide, Scolte) noi non abitueremmo più le ragazze a delle scelte
anche faticose, ma comunque assolutamente personali e quindi maturanti, ma
costruiremmo individui nei quali sono state occultamente calate le problematiche
e le prese di posizione degli adulti, cioè i Capi.
Il
metodo scout è gioiosa e impegnativa proposta alla ragazza o al ragazzo di
vivere dei valori (Legge, Promessa, servizio del Prossimo, Ricerca di Dio),
secondo un certo stile:
1. in
fraternità (vita di Riparto e di Squadriglia, divisa)
2.
in mezzo alla natura per imparare a goderla, ad amarla e ad usarne con saggezza
(vita all’aperto, uscite,
campeggi)
3.
giocando (cioè facendo tutte le cose in spirito di gioia e di avventura,
gratuitamente)
4.
in una continua volontà di progredire e di scoprire le proprie attitudini
(prove di classe, brevetti).
o/o
Questo metodo, così semplice eppure così completo
ed aderente alle esigenze psicologiche dei giovani, che ha ottenuto entusiasmi e
consensi dal 1908 ai nostri giorni, è stato definito sbrigativamente
“superato”, per cui ci trovammo a dover decidere in merito a:
• scelte
politiche tendenti a sostenere movimenti di rottura, atteggiamenti
rivoluzionare, allineamento verso correnti estremiste e anche priorità di
scelte cristiane;
• scelte
sociali chiaramente discriminanti tra individui provenienti da diverse classi
sociali;
• scelte
religiose talmente permissive che fu avanzata la proposta che a scelta
cristiana, da parte dei Capi, potesse essere data come ipotesi, non come dato di
fatto.
E sarebbe ancora lungo l’elenco delle follie che
in questi cinque o sei anni hanno scosso dalle fondamenta le due associazioni,
minando la stabilità educativa e la loro credibilità. Per tener fede al metodo
scout ci siamo battute fino all’ultimo momento criticando e proponendo, affinché
ci fosse almeno concessa là possibilità di sopravvivere, affinché l’AGI non
fosse sciolta.
Questo nostro desiderio non si è realizzato, anzi
la nuova associazione, nella più completa confusione di idee e di persone, per
nulla affatto qualificate, finiva col riservare allo Scoutismo, inteso nel senso
classico della parola, una funzione puramente nominale, a discrezione del
singolo Capo. A tutto ciò si aggiunga la nostra opposizione di principio, per
motivi esclusivamente pedagogici e di promozione di una autentica crescita della
donna, ad una associazione mista.
o/o
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Per coerenza quindi ad una chiara linea ideale
consistita nell’applicazione, umile, onesta, integrale del metodo scout nel
contesto della vita di ieri come in quella di oggi, noi Capo del Ceppo non
avevamo che una scelta: il rifiuto di aderire alla nuova associazione firmando
una cambiale in bianco. Ma che cosa fare delle ragazze del nostro Ceppo, così
straordinariamente robusto, fiorente ed in continua espansione e crescita?
Questo il problema che ogni Capo, prima di mandare la lettera di dimissioni alla
sua ex associazione, si è trovata ad affrontare.
Dall’impossibilità di tradire la fiducia delle
nostre ragazzine, è nata la nostra volontà di sopravvivere a tutti i costi,
magari da sole, ma fedeli a quello che noi crediamo costruttivo e educativo,
senza compromessi di nessun genere.
Delle nostre possibilità di sopravvivenza e della
vostra collaborazione affinché ciò possa avvenire, vi parleremo il giorno 6
dicembre 1974, alle ore 20,30, presso il Centro Studentesco.
Cordiali saluti.
La
Comunità Capi
CENTRO
STUDI E DOCUMENTAZIONE SCOUT "DON UGO DE LUCCHI"
GRUPPI E CEPPI SCOUTS CATTOLICI –
TREVISO
Storia di un’esperienza d’autonomia totale
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