No del Treviso 2° alla fusione ASCI-AGI !

Ai PARROCI, agli ENTI PROMOTORI, ai GENITORI, agli AMICI del GRUPPO.

Nel momento in cui i Capi del Gruppo ASCI Treviso 2° sono chiamati contro la loro volontà e malgrado la loro azione lineare, a dover scegliere tra il continuare a realizzare il metodo scout nelle loro 14 Unità distribuite in sei Parrocchie trevigiane o il doverle chiudere, terminando una loro personale adesione allo scoutismo, che per alcuni dura da oltre venti anni, questa Comunità crede giusto informare i propri ragazzi che per libera scelta hanno confluito nel Gruppo, i Genitori e gli Enti promotori con i quali è sempre stata in corso una collaborazione leale e corretta.

Esistevano in Italia, per la realizzazione dello Scoutismo Cattolico, due Associazioni: l’ASCI per i ragazzi, l’AGI per le ragazze. Le loro benemerenze sono a tutti note, ricordiamo che la dedizione al servizio di tanti capi ha per anni e anni collaborato alla coscientizzazione di tanti ragazzi come cristiani, come cittadini. La gestione autosufficiente delle ragazze nell’AGI ha, in particolare, collaborato nel modo più onesto e positivo alla crescita della donna, rendendola più libera e responsabile, sempre in un contesto di serenità e di gioia.

Per quella che per noi Capi del Treviso 2° è una manovra politica del tutto ingiustificata, in data 4 maggio le due Associazioni sono state unificate senza possibilità di sopravvivenza né per l’ASCI né per l’AGI.

Prima di spiegare i motivi della nostra (e di altri) amarezza bisogna ricordare che, a nostro giudizio, fare dello Scoutismo è realizzare un metodo che da 60 anni ha dato i suoi frutti in tutto il mondo e che ha rivoluzionato ogni sistema pedagogico preesistente, nel pieno rispetto delle famiglie e degli ambienti (per noi le Parrocchie) con i seguenti scopi:

  1. Dare la possibilità a quanti più ragazzi è possibile di vivere i mi­gliori anni della vita nell’entusiasmo, nella gioia costruttiva, nella indimenticabile esperienza di felici comunità sociali dove la realtà dei problemi non è fittizia e viene affrontata da ognuno e da tutti in un’occasione di fraternità che resterà loro tesoro inalienabile per tutta la vita.

  2. Dare la possibilità a quanti più ragazzi è possibile di realizzare se stessi, evidenziando le proprie doti naturali, nella serenità di una vita semplice nella quale ogni meta è raggiunta con sacrificio oltre che con entusiasmo, rendendoli responsabili della propria crescita in un pro­cesso naturale di maturazione dove il Capo è il fratello maggiore, mai un condizionatore.

  3. Dare la possibilità a quanti più ragazzi è possibile di allenarsi a delle libere scelte, coerenti, coscienti, serene. La lunga testimonianza di adesione lungo il «sentiero scout» li allenerà sempre ad una scelta onesta, quale che sia, ma sempre presa nel rispetto di se stessi e degli altri.

  4. Dare la possibilità a quanti più ragazzi è possibile di credere che ciò che vi è di positivo nel mondo e negli uomini vale la pena di amarlo e conservarlo e così ricordiamo lo spirito di avventura, la tranquillità di fronte alle prove e alle difficoltà, la conoscenza di una natura splendida, dono di Dio, il desiderio di apprendere e di sperimentare ed infine, per noi del Treviso 2° condizione inequivocabile di realizzazione, la religiosità convinta, poiché per il fondatore B.P. non può esistere uno scout agnostico o ateo.

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CENTRO STUDI E DOCUMENTAZIONE SCOUT "DON UGO DE LUCCHI"

 

 

GRUPPI E CEPPI SCOUTS CATTOLICI – TREVISO

Storia di un’esperienza d’autonomia totale

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