GIORNALISMO FACILE
Purtroppo, anche in questa tragica occasione, c'è stato chi ha voluto speculare e far dello spirito sull'opera efficacemente svolta dagli scout. Un giornalista del Gazzettino di Venezia, un certo Leone Comini, ha creduto opportuno fare del colore fantasticando su presunte ubriacature per vincere l'emozione, svenimenti ecc. che si sarebbero verificati tra gli scouts. A queste sciocche affermazioni, il Commissario provinciale, Prof. Enzo Dematté, inviava la seguenti rettifica.
Preg. Sig. Direttore, 
ho letto sul Gazzettino in data odierna l'articolo sull'Epopea di Longarone a firma del Sig. Leone Comini. 
Come Commissario Provinciale dell'ASCI di Treviso, responsabile diretto dei 33 Rovers della città che hanno prestato servizio di soccorso nella zona di Càdola nei giorni successivi al disastro del Vaiont, La prego di voler cortesemente prendere nota mediante opportuna pubblicazione, delle seguenti rettifiche alle errate affermazioni dell'articolista, che sono tali non solo da sminuire ma da offendere l'opera e la personalità dei giovani scouts che hanno operato in condizioni cosi difficili con un senso di serietà e di altruismo da tutti i presenti riconosciuto: 
1) I Rovers trevigiani, guidati dall'Assistente Provinciale Don Angelo Martini e dai Capi ing. Giorgio Pizzinato, ing. Gino Piazza, dott. Paolo De Mattè non hanno bivaccato all'aperto ma si sono accantonati presso il Municipio di Càdola dove era stabilita la direzione delle operazioni. 
2) Essi non hanno già fatto la guardia a possibili, e mai visti, sciacalli, ma hanno ricuperato numerose salme di scomparsi, dedicandosi insieme a ricomporle, lavarle, rivestirle e sistemarle nelle bare, rimanendo a disposizione continua dei parenti giungenti per il riconoscimento anche ad ogni ora della notte. Mi esimo dall'entrare nei particolari di questo servizio. 
3) Durante il penoso e pietoso compito (che quasi tutti schivavano), benché quei giovani studenti e operai non avessero alcuna precedente dimestichezza con attività del genere, nessuno di loro è mai svenuto, ma anzi tutti hanno compiuto la loro opera con semplicità, disinvoltura e massimo rispetto, che hanno loro valso la stima e la riconoscenza dei parenti e delle autorità comunali di CàdoIa, le quali possono essere buoni testimoni in proposito. 
4) Meno che meno alcuno dei rovers ha mai ecceduto nelle bevande, pur necessarie in quelle circostanze, sì da far apparire a qualche sprovveduta fantasia di essere in preda a « sbronze paurose, barcollanti e piangenti nello stesso tempo », con l'esito della poco dignitosa, e anzi disgustosa disperazione che il sig. Cominí ha immaginato. 
E' profondamente ingiusto che un articolo di riconoscenza verso chi ha esercitato nei giorni della sciagura le opere di misericordia che l'autore esalta, comprenda tali vergognose e ingiustificate insinuazioni proprio verso gli scouts cattolici. 
Se si cerca il folclore in mezzo ai morti. si può anche scrivere con la deplorevole leggerezza del sig. Comini, ma se si vuole la verità, essa impone di respingere le affermazioni e di ristabilire la realtà dei fatti, come io le chiedo, sig. Direttore, non tanto in nome della legge sulla stampa, quanto in nome dell'onestà e del civile rispetto. Con vivi ringraziamenti e sensi di alta stima. 

Il Commissario Provinciale 
(Prof. Dott. Enzo Demattè)

Il Gazzettino, ignorando questa volta le più elementari norme di buon costume giornalistico, confinava in un angolo ben nascosto del quotidiano, un trafiletto che non rettificava nulla. Vorremmo solo dire questo ai vari Comini e C. del Gazzettino. La tragedia del Vajont era una cosa troppo seria per loro, abituati ai festival di canzonette e alle conferenze stampa di qualche divetta in cerca di pubblicità. E' lì che il loro spirito d'avanspettacolo troverà terreno fertile ed avranno veramente l'occasione di vedere gente ubriaca con il voltastomaco. Ma per ben altre ragioni.