INTERVISTA.
Il saluto e il grazie della Federazione degli scout d'Europa a monsignor Paolo Magnani
"Ci ha sempre sostenuti e spronati”
La visita pastorale, i servizi svolti in Cattedrale, molte occasioni di incontro e di scambio
Il primo gennaio oltre ai tantissimi fedeli presenti si scorgevano diversi giovani in divisa Scout che permettevano lo svolgersi con ordine della celebrazione. E’ per loro un appuntamento fisso questo servizio fatto in Cattedrale all'inizio del nuovo anno. Siamo andati allora a trovare uno dei capi, il dottor Massimo Perazzetta, per fargli alcune domande legate anche al loro rapporto con mons. Magnani che in questi giorni ha salutato la diocesi.
Quale ruolo svolge e quanti siete a Treviso come gruppo?
Io sono Capo gruppo del Gruppo Scout Treviso 2°, che da più di 50 anni svolge la sua attività nella periferia nord della città di Treviso e che appartiene all'Associazione italiana guide e scouts d'Europa cattolici. Nella nostra diocesi le Guide e gli Scout d'Europa sono più di 2000, e sono presenti nelle parrocchie dei Vicariati di Treviso, Santa Maria del Rovere, Monastier, Spresiano, San Donà e Montebelluna.
In questi anni non sempre ci sono stati momenti facili nel cammino di riconoscimento ufficiale come Associazione. Come avete percepito la presenza del Vescovo nei vostri confronti?
Da sempre noi facciamo uno scoutismo con la Chiesa e con la famiglia. Ed il riconoscimento lo abbiamo sempre trovato nel proficuo lavoro accanto ai nostri parroci ed assistenti nelle singole realtà parrocchiali nelle quali abbiamo collaborato all'educazione cristiana dei ragazzi e delle ragazze. Il nostro Vescovo, pur dovendosi attenere alle decisioni della Conferenza episcopale italiana, ci ha sempre sostenuto e rispettato nella nostra specifica pedagogia e come un pastore sapiente ha cercato di ricucire le tensioni createsi negli anni passati con l'Agesci. Ora dopo il riconoscimento ufficiale della nostra associazione, avvenuto nel 1998, il nostro servizio educativo in seno alla Chiesa trevigiana si è fatto ancora più consistente, visto che !a Chiesa italiana ha riconosciuto la grande potenzialità educativa che lo scoutismo cattolico italiano offre ai ragazzi e ragazze di oggi, soprattutto ai più lontani.
Quali sono stati i momenti in cui, come associazione, avete potuto manifestare il vostro legame con il Vescovo?
Gli incontri più belli, che abbiamo avuto con mons. Magnani, sono stati senza dubbio durante le sue giornate passate nelle varie parrocchie, per la lunga visita pastorale in mezzo a noi. Poi ancora nelle numerose occasioni di servizi svolti in Cattedrale per le celebrazioni episcopali, per gli eventi del Giubileo, per la consacrazione del nuovo altare, per i pellegrinaggi vicariali alla tomba del beato Longhin e per l'annuale processione cittadina nella solennità del Corpus Domini.
Ancora abbiamo potuto sentire la sua vicinanza pastorale, quando assieme ai suoi collaboratori ha ritenuto importante inserire nell'iter di formazione per i nuovi sacerdoti delle serate dove alcuni capi Scout presentavano il metodo educativo Scout ai seminaristi. Ed ancora lo abbiamo sentito vicino tutte le volte che ci ha spronato ad andare avanti, quando gli presentavamo delle iniziative preparate per avvicinare i ragazzi a Cristo attraverso la nostra specifica pedagogia.
Ancora lo abbiamo sentito vicino nelle lettere pastorali, che ci hanno sempre aiutato negli anni di preparazione al Giubileo.
Ricordate qualche avvenimento particolare vissuto con S. Magnani?
Ricordo l'anno scorso la sua presenza, assieme al sindaco di Treviso, per inaugurare la nostra Base Scout, costruita alla periferia di Treviso. E penso poi ancora a tutti quegli Scout che hanno ricevuto la sua visita, quando campeggiavano a Lorenzago e scherzando con loro diceva: "riconosco sempre uno Scout per il suo inconfondibile odore di fumo di legna!".
Vorreste dire qualcosa di particolare a mons. Magnani in questo momento?
E' un grazie che desidero dire. E il nostro grazie più grande che possiamo dire al vescovo Magnani è quello di continuare l'impegno educativo nella Chiesa sulla strada che egli stesso ci ha sempre mostrato. Infatti, chi è unito al proprio Vescovo, nel mistero di Grazia che profonde dalla successione apostolica, non si perderà mai!
|