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Treviso, 17 febbraio 2003 - Sedicesimo anniversario della morte di Anna Maria
a cura della Fondazione "Anna Maria Feder Piazza"

18/03/79

Carissimi,

con nostra grande soddisfazione possiamo dimostrarvi che per celebrare questa data "non abbiamo speso niente" e perciò non abbiamo tolto niente di quello che potevamo dare a chi ne aveva bisogno. 
Però esiste un dovere nella vita che è questo:
Testimoniare anche le esperienze di gioia che sono un dono per tutti. 
Lo fa anche la Chiesa con abbondanza di ceri, incenso, ori, sete e candele. 
Lo ha fatto anche la Maddalena e il Signore l'ha approvata. 
E' perfettamente liturgico e perciò lo facciamo anche noi. 
Sono celebrazioni per una ricorrenza gioconda, appartenente a tutta la comunità, una esperienza ben riuscita come una costruzione all'interno della costruzione più ampia della nostra amicizia su cui ciascuno sente di potersi appoggiare.
Durante quest'anno voi avete buttato le basi della costruzione, il seme della pianta e adesso che, o costruzione o pianta, sta uscendo dal terreno noi ci permettiamo di considerarla un bene comune e con grande letizia celebriamo l'anniversario del fatto.
Da tutti, con affetto. 

Le firme sono inutili perché tutti vuol dire tutti.

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