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«Ecco quanto è buono e quanto soave che i fratelli vivano insieme»
(Salmo 133,1)



Cara .......

questa strana lettera rappresenta la realtà tangibile di un'altra realtà più profonda, più vera, più concreta che esiste dentro di noi tutti, probabilmente non bene acquisita, e dentro di me ormai chiara e matura perciò non più mia ma tua. Per questo scrivo. Non che lo faccia spesso, anzi non lo faccio mai; forse quand'ero giovane l'avrò fatto qualche volta, nella persuasione che la vita, la ricchezza interiore, l'esperienza e i sentimenti umani si possano trasmettere a parole ma oggi so per certo che questa è presunzione umana e scarsa Fede, perciò parlo poco e scrivo meno.

Perché allora? Non per le ragioni di cui sopra ma per una molla dentro che il tempo non ha consumato in me ma ha aumentato a dismisura, il tempo e, io credo, la Grazia di Dio, cioè lo Spirito Santo (non t'arrabbiare perché non parlo per te ma per me, ti sto raccontando la mia strada e le mie giustificazioni per farmi capire da te e queste sono). La mia molla è il Bene che vi voglio, che ti voglio, ti parlo perché ti amo con la tenerezza con cui amo la mia famiglia cioè questa casa e questa gente, come tu ami i tuoi figli, anche io i miei e te, che sei né più né meno uno di loro.

L'Amore fa fare delle pazzie e questa è una di quelle, perché so troppo bene che da vivi più si parla e meno si capisce e l'unica possibilità di comprensione tra esseri umani è nella coscienza profonda di essere nella stessa barca e di percorrere, ciascuno a suo modo, con la sua vocazione, il suo temperamento, la sua Proposta, la sua età e i suoi mezzi, la stessa rotta. Il segreto di questa nostra strampalata combriccola, della sua «attuale» profonda compattezza è in questa segreta coscienza oscura se vuoi, perché non comunicata, di questa realtà. Tu ne fai parte. Per quanto la rifiuti e ci possono essere mille e uno motivi, tu ne fai parte e forse anche in questo si possono ritrovare i semi della tua crisi. Ma questo adesso non importa. Tu cosa vuoi? Una vita che abbia senso, la libertà di ricominciare da capo, un amore senza fratture, la comunicabilità
con gli altri, la fine della solitudine, la gioia di amare tutti e di essere amata da tutti, la coscienza di dare e non di disperdere, una totalità senza alternativa, o qualcos'altro?

Più ti penso e più mi penso e più credo che sia questo quello che vuoi. Io ce l'ho. Io so dove si trova, io non posso fare la tua strada ma anch'io ne ho fatta una e non credere che le mie crisi siano state più brevi e più leggere. Le crisi sono proporzionate ai temperamenti e né il mio né il tuo sono facili da manovrare soprattutto dai proprietari. Ecco l'unica differenza può essere stata nell'essere io partita con il piede giusto e tu con quello sbagliato, cioè un diverso modo di porsi di fronte alla vita ma questo fa parte di due avventure diverse, di due grandi giochi diversi nella strutturazione non nel contenuto, le piste si possono smarrire in tutti due i sensi e si smarriscono, sta tranquilla, ma si ritrovano anche.

E questione di tempo, di speranza (meglio se c'è ma si fa anche senza, ché Dio non ha bisogno della mia o della tua speranza per giocare nella mia e nella tua vita e per esservi presente) e di Amore.

Ecco, l'unica cosa che dovresti fare sarebbe quella di lasciare andare la tua voglia di Amare liberamente senza farla sempre attorcigliare attorno alla tua anima fino a farla diventare pianto e ribellione, ansia e fuga.

... a 15 anni ti lasciavo fare ma adesso te lo devo proprio dire che sbagli sempre la manovra, solo la manovra, continui a non capire il meccanismo ed è semplice e tu lo complichi e lo attorcigli, proprio tu che sei nata per amare, che non sei capace di fare altro e invece lì pasticci sempre tutto.

Se tu un'ora sola della tua vita la smettessi di essere ostinata capiresti tutto, ma forse non puoi, non sai o forse non è ora. Pensavo proprio stamattina che il Vangelo è pieno di ciechi. Poi ho pensato a te e ad altri che in questo momento mi fanno penare e ho capito cosa voleva dire. Anche don Firmino torna sempre su questo discorso dei ciechi. E io capisco che uno che vede non riesce a far vedere a uno che è cieco e viceversa, ma io anche sono ostinata nell'amore e se sono ostinata io che sono nel tempo e mortale e piena di difetti quanto più Dio che ti ha creata, voluta così e messa qui con il tuo percorso e la tua libertà?

Rifletti su questo: vuoi essere libera di possederti e vuoi anche amare perché è l'unica cosa che sai fare al fondo di te; questa è la tua alternativa di sempre e quella in particolare di adesso: le due cose non possono stare assieme, ne puoi scegliere solo una delle due sul piano esistenziale e con la massima radicalità: se vuoi essere libera di possederti pensa bene che dovrai totalmente rinunciare a sapere cos'è l'amore, saprai cos'è la libertà e penso che tu ne abbia già fatto tante esperienze: arrivare e poi partire, sempre, sempre, sempre, in compagnia di te stessa, solo di te stessa e nessuno di più; chi vuole possedersi non permette all'amore di essere quello che è per sua natura, abbandono e possesso degli altri, è porre sempre un confine, più avanti o meno avanti ma è automatico. Ma mi sai dire che cosa te ne fai della libertà? La libertà è una parola che è vuota, è un viaggio che non porta da nessuna parte, è Adamo che pone un limite a Dio, è questo Io che ha paura di farsi soffocare e muore di consunzione e asfissia.

Scegli l'Amore, l'Amore è come il mare, ti dimentichi di te e ti regge lui, dici di si a tutto e a tutti e non escludi nessuno, impari a misurare la capacità di estensione della tua anima, non ti vergogni neppure a scrivere una lettera che forse non porta da nessuna parte. Che importa al mio Amore se rifiuti quello che ti scrivo? Questo è il mio modo di dirti che tu mi appartieni, ci appartieni, ma non per questo breve tratto di strada che è troppo corto per le mie pretese ma per un eterno Presente in cui io voglio ritrovare tutto il mio Amore e tutti i miei amori, quando le mie capacità saranno aumentate a dismisura come quelle di Dio, di amare tutti e ognuno.

Tu scuoti la testa e io no, ma non sarò io che mi perderò nella polvere con te ma tu che risplenderai nella Luce con me perché questo io voglio e questo avrò.

Guarda bene, se scegli l'Amore avrai tutto perché l'Amore, togliendo le barriere delle nostre "menticciole", ti permetterà, di accettare le creature che incontri perché non si incontra nessuno per caso, noi, non perché siamo una alternativa alla tua noia, ma perché siamo anche noi quello che tu hai incontrato, e vedrai che in questa coscienza profonda della vita ti resterà poco tempo per la libertà e meno ancora per il desiderio di averla, quando si è molto indaffarati ad amare e ogni minuto è gioia e attesa di qualcuno non c'è tempo né voglia per essere liberi. La libertà è solitudine e l'amore è una grande prigione dove si sta benissimo. Comunque c'è un'unica cosa da fare in questi casi, bisogna essere radicali: o una strada o un'altra ma poi avere il coraggio non di dire l'ho dovuta subire ma l'ho scelta e su quella andare fino in fondo.

Questa è l'unica libertà autentica.

Naturalmente queste sono parole, più facili da scrivere che da vivere. Però se qualcuno le scrive è probabile che qualcuno le abbia vissute. Prendile come confronto di esperienze e come testimonianza che ti vogliamo bene che puoi venire con noi se vuoi venire con noi, se non vuoi e non puoi, noi ti vogliamo bene lo stesso ma forse non riusciamo a mettere insieme la nostra felicità ed è peccato perché il Paradiso può cominciare già qui. Bacioni

Anna

Da una lettera di Anna Maria Feder Piazza ad un'amica.

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