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«Voi siete miei
amici... Vi ho detto amici poiché vi ho fatto conoscere tutto quello che ho udito dal padre mio».
(Gv 15, 14)
Non c'è niente di più importante nella vita di un uomo di lasciare il suo patrimonio spirituale di bellezza e di amore ad un altro che la Provvidenza gli ha messo vicino, donare il proprio tesoro interiore, perché si moltiplichi all'infinito.
Se ognuna di voi ci pensa bene, l'incontro con lo Scautismo è stato l'incontro con la gioia, ma durante il percorso per arrivarci, non eravate sole, sempre qualcuno più o meno capace, più o meno «grande» ha spezzato per voi e con voi il pane di queste difficili verità che si possono gustare solo un po' per volta, se qualcuno ti aiuta a vedere, a scoprire, se ti sostiene nel momento che la verità è troppo grande e troppo lontana da te, se ti consola delle tue sconfitte, se si congratula per le tue vittorie, se ti fa sentire che ti ama, che ha offerto la sua vita per la tua... le vostre capo, nella loro pochezza, con tutti i loro limiti, con la pazienza soltanto della loro presenza, hanno tradotto per voi, nei lunghi anni della vostra crescita, il messaggio dello
Scautismo che, altrimenti, per quanto bello e gioioso voi non avreste potuto né intendere né seguire. Ed ecco il punto: il mondo è pieno di ragazzine con il cuore aperto alla ricchezza della vita, pieno di ansia per la loro futura avventura, di sogni e di desideri di trasformare la piatta vita che vedono intorno in un miracolo di bellezza e di bontà, di forza e di coraggio. Non guardate oltre l'orizzonte alla ricerca di un servizio importante, voltatevi indietro a guardare le centinaia, le migliaia di ragazzine che aspettano che qualcuno insegni loro la strada per trovare se stesse, per essere felici: quella stessa strada che qualcuno prima ha insegnato a voi.
Domani la vita ci chiamerà a servire altrove e voi ubbidirete a questa chiamata perché così è giusto, ma se potete, finché potete, donate voi stesse a quelli che sono più piccoli, che stanno aspettando una mano fraterna, una mano sicura. Se in lunghi anni di servizio voi riuscirete a costruire anche una sola strada, per una sola ragazzina di tante che avrete incontrate, avrete già fatto un'opera di valore infinito da deporre ai piedi di Dio: avrete dato la vostra vita per la vita di un altro e: «Non c'è amore più grande di quello di colui che sacrifica la propria vita per i suoi amici» (Gv. 15, 13).
Spesso non ci rendiamo conto che l'essere chiusi o aperti è un fatto interiore e non dipende affatto dall'ambiente esterno che ci accoglie.
Io, per parte mia, posso solo dirvi che sono quasi vent'anni che faccio un Servizio di Capo nello
Scautismo. Se non fossi stata così impegnata forse avrei potuto realizzare mille altre cose: continuare a studiare danza e pianoforte, prendere una altra laurea, fare parecchi concorsi, tenere
cicli di conferenze di arte o di morale, però, quando guardo indietro e conto le lacrime che ho asciugato, i sorrisi che ho visto sbocciare, gli sforzi che ho visto compiere da tanti ragazzi per essere migliori, se penso a quante volte ho usato di me stessa come strumento per far conoscere Cristo, so di aver contemplato migliaia di miracoli stupendi. Così se tornassi indietro, rifarei daccapo tutto quello che ho fatto, con buona pace di tutti i ben pensanti, per poter dire, come posso dire, di essere una persona profondamente felice.
da un articolo di Anna Maria sulla rivista dell'A.G.I.
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