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Ricordando Castoro del fiume.

Era il primo giorno di primavera di tre anni fa. Ricevo una mail da Claudio che mi allega il suo articolo sulla Biblioteca Capitolare di Treviso. E poi conclude “Che voglia di vivere! Ho visto le samare dell'olmo! Quando le mangeremo insieme?.Un abbraccio”. E’ bello pensarlo, Claudio è così. Un amante della bellezza, della Natura e dell’Amicizia! Ci ha lasciato una bella eredità che desidero condividere con voi.

1984 - pizzighera con claudio,giampa, mi e paolino_1.jpgLa proposta educativa scout, di cui Claudio è stato un formidabile interprete, ha trovato nel rapporto con la natura, che Baden-Powell chiama “scienza dei boschi”, la capacità di proporre una vita in armonia con l’ambiente partendo dalla sua conoscenza.
«Gli occhi della maggioranza dei ragazzi non sono aperti: al Capo è riservata la gioia di compiere questa nobile operazione. Una volta che il germe della scienza dei boschi è presente nella mente del ragazzo, l’osservazione, la memoria e la deduzione si sviluppano automaticamente e diventano parte del suo carattere”.
È nella natura che l’uomo percepisce se stesso come creatura e non come creatore di se stesso: la natura osservata e conosciuta (conoscere le piante, distinguere quelle utili).
La conoscenza è il primo aspetto indispensabile per un corretto approccio e Claudio ne è stato un testimone straordinario. Dare il nome ad una pianta o un animale significa entrare in relazione con una creatura vivente, conoscerne le peculiarità e da questo far nascere il rispetto. Da questo nasce anche la custodia. Mi commuove ancora rivedere le foto delle piantine che mi inviava per confrontarci sulla corretta identificazione e poi era un’occasione per ricordare se erano commestibili, se si potevano coltivare o utilizzare in qualche modo. Poneva la stessa attenzione nel riconoscere gli uccelli dalla livrea, dal volo, dal canto. Una passione che ha trasmesso a molti, in primis ad Andrea. Siamo ancora a ricordare le lunghe serate ad ascoltare le cassette a nastro che riproducevano il canto degli uccelli e poi il loro nome….Passera scopaiola.
Una persona attenta a custodire. «custodire» che vuol dire proteggere, curare, preservare, conservare, vigilare. Ciò implica una relazione di reciprocità responsabile tra essere umano e natura, come dice Papa Francesco.
1984 - pizzighera con claudio,giampa, mi e paolino.jpgLo scautismo ha uno stile particolare nel compiere i gesti. Con un atteggiamento improntato alla sobrietà, evitando lo spreco (dall’ultimo messaggio di B.P. : “Contentatevi di quello che avete e cercate di trarne tutto il profitto..")
Essere sobri significa anche accontentarsi di poco, recuperare, riciclare. Ricordo le belle escursioni in Alpago, in Pissighera. Nella vecchia malga si portava anche l’acqua, non c’era corrente elettrica e la notte si potevano vedere le stelle e udire il canto dei grilli nel prato.
Una persona attenta alla bellezza.
E Claudio ha amato la bellezza di tutte le creature.
La passione per l’arte, per la natura, per la sua Treviso ed anche quella per i paesaggi sono un tratto distintivo della sua personalità e dello spirito contemplativo che applica quello che B.P. insegna: “inoltre, dovreste saper riconoscere i fiori di campo e di bosco: alcuni di questi sono parenti dei fiori dei nostri giardini e hanno qualcosa della loro bellezza; altri appartengono ad erbe utili per dare sapore ai cibi o come medicinali”. La bellezza che si ritrova anche nel bel canto, nell’amicizia, nel godere delle piccole cose e dei doni delle Natura.
Mi viene in mente la passione nel raccontare il nostro territorio nella rivista Taste Vin e in tante altre sue pubblicazioni.
E Papa Francesco: “Oggi, la natura che ci circonda non viene più ammirata, contemplata, ma divorata”
C’è bisogno di contemplazione. Questo richiede di fermarsi, fare spazio, silenzio.
Far apprezzare il silenzio immersi nella natura è una grande esperienza per il corpo e lo spirito e in Claudio era molto presente.
Contemplare è scoprire la tenerezza dello sguardo di Dio è comprendere che ogni creatura è preziosa. 
Cosi l‘amore per la natura porta con sè un messaggio di trascendenza che ci invita ad una spiritualità profonda.
Dice ancora B.P.: “Noi non siamo un club o una scuola domenicale, siamo una scuola dei boschi. Dobbiamo andare fuori ancora di più, per la salute del corpo come dell’anima”.
Questo desiderio di trovarsi, con gli amici, nella natura per riscoprirsi e fondare la vita sui valori più profondi era un pensiero ricorrente che Claudio ci ripeteva ad ogni occasione. E che rimarrà un segno della sua tensione e continua ricerca interiore, un grande regalo per quelli che lo hanno conosciuto e che ci tiene legati a lui.

Scoiattolo delle querce (Giampaolo Barbariol)