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martedì 9 marzo 2021
Paolo Demattè
è tornato alla casa del padre
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E' stato primario, per 28 anni, del reparto di "Medicina d'urgenza" al Ca' Foncello di Treviso entrando di diritto nella storia dell'ospedale trevigiano, è mancato all'affetto dei suoi cari martedì 9 marzo, nel quartiere di Sant'Antonino doveva viveva insieme alla moglie.
Da giovane, nel secondo dopoguerra, insieme al fratello Enzo, era stato tra i fondatori degli Scout trevigiani nella parrocchia di San Martino urbano.
E' stato Akela del branco del "Fiore rosso" nei primi anni '50 dopo Checco Piazza, dopo aver partecipato nel 1948 al primo campo scuola dell'Asci a Castelfranco veneto. Grande conoscitore della storia dei movimenti giovanili trevigiani ha anche ricoperto ruoli di impegno civile e politico a livello cittadino. Anche da medico e primario affermato ha sempre mantenuto vivi i valori dello scautismo e ottimi rapporti di fraternità con il nostro mondo scout.
E' stato Capogruppo ASCI del TV1° e ha accompagnato il contingente trevigiano dei rover in soccorso a Longarone per la trahgedia del Vajont nel '63. Negli anni '60 è stato incaricato provinciale di branca esploratori e in questo ruolo lo ricordo in visita al campo estivo del 1964 a Lorenzago di Cadore.
 

Il ricordo di Giovanni Manildo

L'ex sindaco di Treviso ha voluto ricordarlo con queste parole: «Ho appreso questa mattina la notizia della scomparsa del carissimo Paolo Dematté. Un grandissimo uomo, di grandi ideali e spiritualità ma anche di grande concretezza. Uno scout vero, profondo. Abbraccio la sua famiglia, moglie e figli e tutti i nipoti. Saluto con affetto un grandissimo che ha lasciato un segno profondo nella comunità sia come stimato medico che come cittadino attivo nella vita pubblica e sociale».
 

Il ricordo di Amedeo Mazzon

Il ricordo dei fratelli Demattè Enzo e Paolo, sono di grande affetto e importanza educativa per tanti ragazzi degli anni del primo dopoguerra di tutta Treviso.
Paolo Demattè, ancora studente liceale e poi universitario, veniva qualche volta, a S.Maria del Rovere, a collaborare con Don Ugo e altri giovani, a dare una mano al nuovo gruppo scout appena costituito.
Ero piccolo ma vedevo gli incontri.
In quel periodo, fine anni ‘40 e primi ‘50, eravamo tanti ragazzi a S.M.Rovere, quasi tutti di modeste famiglie; la venuta dalla città di studenti liceali e universitari era un avvenimento di interesse. In Parrocchia solo pochissimi frequentavano il liceo, tre erano universitari, la maggioranza le scuole di avviamento e/o al lavoro.
Alle feste di S.Giorgio, in villa Margherita, partecipavano, oltre al Sindaco ing. Bettazzi – in bicicletta – tanti e scout e rover dalla città, vedevo Paolo Demattè, con altri capi e apprezzavo il suo comportamento sempre sorridente, nelle varie attività della giornata (anche cori di canti scout).
Nel 1980, mentre camminavo sulla Restera, l’ho incontrato, ci siamo fermati e ricordato gli anni dello scoutismo, mi ha ringraziato del gradito incontro ed esclamato “che bel periodo”.