"GHEPARDO" è tornato alla casa del Padre |
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Sappiamo e crediamo che il Signore ha già pronunciato il suo nome e Pierino ha risposto “Eccomi”. Cerchiamo, dunque, dentro di noi quella fede che ci fa chiedere perdono affinché siamo resi degni di compiere un gesto così importante. Omelia. Come ho già detto all’inizio della celebrazione il funerale di Pierino è già stato celebrato nel giorno del suo battesimo, quando è morto con Cristo all’uomo vecchio ed è risorto con lui come uomo nuovo. Quindi oggi siamo qui per mettere la sua vita nelle mani del Signore. Ha portato a termine la sua impresa ora il Signore porterà a compimento la sua vita. Accompagnarlo con la preghiera in questo “passaggio”, l’ultimo della sua vita di cristiano e di scout, è un vero gesto di affetto. Lo facciamo nella fede della “comunione dei santi” che professiamo ogni domenica nel credo: che tutti coloro che sono risorti in Cristo, dopo essere passati attraverso la morte, resteranno in comunione di vita con noi. Non stanno qui in mezzo a noi ma ci sono, eccome! Chi è risorto con Cristo non muore più. Pierino ha vissuto, ha vissuto da risorto, ha fatto diventare la sua vita sale per l’umanità, ha declinato la carità che è voce del verbo amare, ha investito le sue “sofferenze”, dovute non solo alla malattia, unendole a quelle di Cristo sulla croce. E tutto questo in servizio alla famiglia, all’associazione, all’attività educativa, alla comunità cristiana. Ora, però, la sua vita donata la ritrova nel Signore, che gliela ha conservata, in tutta la sua pienezza. Credo che il Signore non avrà problemi a concedergli di fare quello che ha sempre fatto: volerci bene. Sarà la sua “missione” per sempre. Come dice per se stesso San Paolo nella 2 Timoteo 4,7: “Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la mia corsa, ho conservato la fede” lo possiamo dire anche per Pierino: “Ha combattuto la buona battaglia, ha terminato la sua corsa, ha conservato la fede.” Inoltre, lascia a tutti noi un tesoro: - ci ha insegnato la topografia, ma anche come orientarci nella vita; - non ci ha trasmesso solo la tecnica delle segnalazioni ma anche la comunicazione umana che crea relazioni; - non solo la tecnica della pioneristica ma anche come costruire la nostra vita con legature solide e sicure; - non solo il gusto per i grandi giochi, ma anche come metterci in gioco nella vita; - non solo la tecnica dell'espressione, ma anche come interpretare con originalità la parte che Dio ha riservato per noi; - non solo la tecnica della vita all'aperto, ma anche il saper scegliere le "tecniche" migliori per la vita di tutti i giorni e in tutti gli ambienti. Insegnamenti da non disperdere. Ho solo parafrasato la sua tesina scritta per ottenere il brevetto nel 2007. e dal cuore ci sale la tristezza e si trasforma in lacrime accettiamola. Non è stato facile neppure per Gesù accettare di perdere l’amico Lazzaro. Ha semplicemente pianto, non si è esibito in discorsi da consolatore seriale o di alta teologia. Ma di fronte al sepolcro dove tutti volevano che Lazzaro ci rimanesse in eterno lo ha chiamato fuori, lo ha fatto liberare dai vincoli della morte e ha ordinato di lasciarlo andare libero, nella libertà estrema che solo un risorto può vivere. Buona strada Pierino e tu, che sei un ottimo fotografo, mettici sempre “a fuoco” nel tuo cuore! |
DALLA STAMPA LOCALE 1980 Gruppo TV2° - festa dei genitori al Piave 1980 Gruppo TV2° - festa dei genitori al Piave |