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   CINZIA BATTISTELLA è tornata alla casa del padre

Cinzia con suo marito Paolo, entrambi Capi Agesci, li abbiamo conosciuti questo agosto (2014) a San Rossore.
Cinzia era un prezioso fiore di fragile cristallo, indebolita dalle cure chemio terapiche, e, pur nella sua debolezza, era forte, fiduciosa in un futuro che non le è stato concesso, pur tuttavia era presente a se stessa e partecipe alle attività della Route Nazionale AGESCI.
Abbiamo condiviso due magnifiche serate assieme convivialmente in un ristorante di Calci presso Pisa e, poi, nella visita alla Certosa e alla magnifica serata ospiti in casa di Annamaria, nel suo magnifico giardino.
In lei ho ammirato il coraggio di continuare a fare di se stessa un dono al prossimo perché il suo amore non poteva finire con la vita e la dignità di un dolore profondo che la dilaniava. Prego per Cinzia, che ho conosciuto poco, ma che ho apprezzato molto.
Gianni.


Il tempo passato con voi in giardino è stato breve ma intenso, sufficiente per ricordare bene Cinzia, il suo dolce sorriso, la sua partecipazione e semplicità.
Annamaria.


Dalla stampa locale

da IL GAZZETTINO                      03 gennaio 2015

Addio Cinzia, rapita dal male in un anno

Choc a Ponte della Priula  e Tarzo per la morte di Cinzia Battistella, figlia della nota famiglia di costruttori, stroncata da un tumore a soli 40 anni

Architetto, da anni impegnata nello scoutismo, energica, solare, ma soprattutto semplice. Ecco chi era Cinzia Battistella, figlia della ben nota famiglia di costruttori, morta venerdì a soli  40 anni dopo aver lottato per un anno contro la malattia.

Inutili le cure. Per lei è stato un lento inesorabile declino che l'ha distolta dalle sue passioni solo quando il male è stato più forte del suo sorriso e della sua forza d'animo. Sposata, da un anno e mezzo aveva scelto di vivere Tarzo, tra le colline e le cime della sua Marca. Ma continuava il suo impegno con i ragazzi e con il lavoro.

Grandissimo il dolore della sua comunità, a Ponte della Priula, e tantissime le attestazioni di affetto alla famiglia. Il funerale si svolgerà lunedì nel tempio Votivo di Ponte della Priula alle 15. La famiglia ha chiesto di non donare fiori e devolvere eventuali offerte alla ricerca sul cancro, o altre opere di bene

da IL GAZZETTINO                       04 gennaio 2015

Addio a Cinzia, l'architetto-scout che portava i malati a Lourdes

di Claudia Borsoi

 TARZO (TREVISO) - Ha lottato contro un tumore per tre anni, con positività e determinazione. Poi ha dovuto arrendersi contro quel male che prima l'aveva aggredita al seno, quindi alle ossa e al fegato.
A soli 40 anni si è spenta Cinzia Battistella, originaria di Ponte della Priula, architetto nella ditta immobiliare di famiglia, scout da sempre accompagnava gli ammalati a Lourdes.
Cinzia lottava contro un tumore da tre anni. «Mi stupiva la determinazione di mia moglie per vincere il male che l'aveva colpita - ricorda il marito Paolo -. Anche quando il Cro di Aviano ci aveva detto che non c'era più nulla da fare, lei non si era arresa, chiedendo il consulto di altri Centri. Ha affrontato questa battaglia con positività, positività che è stata un dono per noi tutti, testimoniato ora dai tanti segnali di affetto che ricevo».
Quale ultimo gesto verso il prossimo, Cinzia ha voluto donare le sue cornee.
Il funerale della 40enne sarà celebrato domani alle 15 nel Tempio Votivo di Ponte della Priula, mentre in chiesa questa sera alle 20,30 verrà recitato il rosario. Non fiori ma opere di bene fanno sapere i famigliari sull'epigrafe che immortala Cinzia sorridente nel giorno del suo matrimonio.

Capo scout uccisa dal male l’addio di Cinzia a 40 anni

Susegana. Battistella ad agosto ha partecipato alla Route Nazionale dell’Agesci. Lavorava come architetto alla Cosedil, l’azienda gestita dal padre e dal fratello

SUSEGANA. È tornata a casa. Lo dice il segno di pista che i suoi compagni scout hanno voluto mettere sull’epigrafe, in alto a destra: un puntino al centro di un cerchio. È una delle tante indicazioni che gli scout lasciano a chi viene dopo di loro durante le escursioni, per aiutarli a orientarsi in un bosco, in un sentiero, in un luogo sconosciuto.  In questo caso, nella vita. «Sono tornata a casa», ha scritto Cinzia Battistella, stroncata da un tumore a 40 anni, come a incoraggiare chi rimane e oggi la piange, inconsolabile. La notizia ha davvero scosso le comunità di Ponte della Priula, dove Cinzia è cresciuta e seguiva i ragazzi scout, e Tarzo, dove abitava con il marito Paolo Verardo, sposato ad agosto 2013. Se l’è portata via un tumore che sembrava sconfitto due anni fa e si è poi ripresentato in forma più aggressiva. Negli ultimi mesi Cinzia è stata curata allo Iov di Padova e al Cro di Aviano, due centri specializzati per i malati oncologici, mentre ha trascorso gli ultimi giorni all’Hospice Antica Fonte di Vittorio Veneto. «Ha sperato fino all’ultimo di farcela», raccontano i familiari, « poi ha detto: sarà quel che Dio vorrà». Scout, architetto, volontaria, moglie e figlia: Cinzia è stata tutto questo e molto di più. Ha studiato all’Isiss “Marco Casagrande” di Pieve di Soligo, e dopo il diploma di geometra si è laureata in Architettura a Venezia. Lavorava nell’azienda di costruzioni del papà Umberto e del fratello Francesco, la Cosedil di Susegana. Fino a che le forze gliel’hanno permesso, ha continuato a lavorare. Negli ultimi mesi ha trasformato la malattia in una testimonianza di fede e di speranza. Capo scout, la scorsa estate Cinzia aveva partecipato alla Route Nazionale Agesci 2014, il grande raduno di Pisa. E qui lei ha raccontato la sua esperienza, senza tabù e senza timori. Un tumore alla mammella che l’aveva colpita nel marzo 2012, e che sembrava sconfitto un anno dopo. La malattia, però, si è ripresentata qualche mese dopo, estendendosi alle ossa e al fegato. Cinzia ha sempre creduto di farcela, ma il destino aveva per lei un’altra storia. L’ha aiutata molto la fede: era cattolica e aveva accettato serenamente quello che la vita le stava riservando. Oggi, in tanti ricordano i suoi pellegrinaggi a Lourdes con i “Foulard bianchi”, comunità di scout che durante i pellegrinaggi si occupano di assistere gli ammalati e i bisognosi, e si dichiarano devoti alla Madonna di Lourdes. Il sorriso di Cinzia mancherà molto alle persone che ha aiutato in vita, e ai suoi familiari: il marito Paolo, la mamma Mariagrazia e il papà Umberto, il fratello Francesco, i cognati e i nipoti.