1 - 2 - 3 maggio 2009
Tre giorni di festa tutti per noi. Siamo partiti in
quattro, sereni.
Quando siamo arrivati a Padova, decidiamo di tornare
a Treviso a prendere gli scarponi che Lino si era
dimenticato sull'uscio di casa.
Ripartiamo da Treviso, fiduciosi, alla volta di Codera, della valle simbolo dello scautismo
clandestino delle Aquile Randagie.
La tabella di marcia, saltata col ritorno a Treviso,
peggiora con una coda da inferno dantesco all'uscita
dell'autostrada, ma siamo in ferie, sereni, e Val Codera ci ripagherà.
Alle 14,45 troviamo un bar aperto a Novate Mezzola,
finalmente mangiamo qualcosa e trinchiamo un buon
rosso locale. Siamo all'attacco della mulattiera che porta a
Codera e siamo combattuti sulla quantità di cibo e
di vino da metter dentro. La fame era tanta. Sapevamo che ci sono 500 metri di dislivello da
superare, sapevamo che ci sono dei gradoni lungo
tutto il percorso che tagliano le gambe. Ora non so se sia stato il cibo e il vino ovvero la
mulattiera ripida e i gradoni, certo è che qualcosa
non ha risposto a dovere alla nostra baldanza di
scalatori.
|
|
 |
Sbuffanti, sudaticci e appiccicaticci, siamo
arrivati, dopo due ore e mezza, nell'accogliente e
fresca piazzetta della chiesa di Codera con a fianco
la locanda. Una birra,
piacevolmente fredda, è stata trangugiata
avidamente; ebbe il potere di ristorarci appieno.
Poi gli amici Chiara ed Emanuele hanno ricomposto
l’ambiente giusto e sincero e la meta c’è apparsa in
tutta la sua bellezza. |
La Val Codera, laterale
della Val Chiavenna (SO), presenta la singolare
caratteristica di contare piccoli paesi e gruppi di
case abitati in permanenza o per gran parte
dell’anno, pur mancando di una comunicazione
stradale col resto del mondo. Lontana dalle grandi
correnti di traffico, la valle ha conservato un
ambiente integro, dalle case di pietra in granito,
alla disposizione dei villaggi e degli alpeggi, dai
terrazzamenti per produzioni agricole con muri a
secco alla rete di sentieri che la percorrono. |
 |
 |
La Centralina, base scout gestita da Agesci e
intitolata alle Aquile Randagie, vuol essere punto
d’incontro interassociativo e pietra storica dello
scautismo italiano. Emanuele lo ha espresso in maniera limpida e forte e
ci ha pregato di farlo sapere allo scautismo,
trevigiano in particolare. >A parer mio, vista la disponibilità dei gestori e
della proprietà della Centralina, la valle, per le
sue bellezze straordinarie e per la sua storia, può
essere meta di Fuochi e di Clan per le loro attività
di vita all’aperto. La Fondazione Mons. Andrea Ghetti-Baden,
proprietaria, ha un sito internet nel quale trovare
tutti i riferimenti utili all’organizzazione di
un’uscita in Val Codera -
http://www.monsghetti-baden.it/val_codera/ingresso_val_codera.htm |
Il racconto della nostra permanenza in Valle lo
facciamo attraverso le foto, non influenzano
l’immaginazione di chi legge perché sono reali e
senza aggettivi ridondanti. Intanto si avvicinava l’ora del ritorno e della
terribile discesa sulla mulattiera gradonata. In cuor nostro, ognuno di noi aveva il pensiero
fisso agli scalini, alla distruzione sistematica
muscolare e tendinea delle ginocchia, dei polpacci,
della schiena. Ci siamo confidati anche questo pensiero sofferente.
Siamo arrivati alla fine della discesa, provati, ma
ancora in quattro: Fiorella, Lino, Paolo ed io. Nessuno, però, deve prender paura di questo per
questi semplici motivi:
Buona strada
Gianni |
(PER
VEDERE LE VARIE SERIE DI IMMAGINI, ESPLORARE LA CARTINA CON IL
MOUSE PARTENDO DAL BASSO
E CLICCARE SULLE ETICHETTE GIALLE SEGUENDO L'ORDINE DELLE
SERIE CHE APPARE )

|