Centro Studi e documentazione scout "don Ugo de Lucchi"

Intervista a Sandra Chinaglia

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che nel ’63 era una Capo riparto guide AGI di  Mestre

Sandra ti chiederei che cosa faceste quando arrivaste qui a Longarone?

 

 

 

La mia è stata una esperienza diversa da quelle finora raccontate in quanto sono arrivata a Fortogna otto giorni dopo la catastrofe.

I miei non sono ricordi vivi come quelli appena ascoltati; so solo che ero capo riparto guide e che sono stata mandata da qualcuno che non ricordo...

Del mio arrivo in questi luoghi ricordo la strada, anche se non ricordo assieme a  chi la percorsi, fatta in silenzio e un arrivo in mezzo al fango, a cadaveri, tombe e un grande silenzio composto.

Osservavo la gente a me vicino e ricordo che erano soprattutto anziani e vecchiette vestite di nero, attonite che non capivano dov'erano; spontaneamente il mio compito era di avvicinarmi a loro e chiedere se avevano bisogno di qualcosa.
Capii che avevano bisogno di "un rumore umano", un rumore "femminile" che fosse diverso dagli echi della valle da dove venivano rumori di camion, scavatori, mezzi della Croce Rossa e militari, il vociare dei soldati; c'era una specie di "rumore di guerra", "di catastrofe" o di "terremoti".
Devo dire che per me è stata un'esperienza fondamentale per la mia vita, tant'è vero che poi mi sono occupata di servizi sociali infatti sono diventata assistente sociale, poi Psicologa e psichiatra.
Da quel momento il "fenomeno umano" è diventato il centro di tutti i miei interessi proprio partendo da questo evento straordinario che giustamente qui qualcuno ha definito lunare, perchè quella è stata l'impressione avuta in quei giorni come se fossi capitata da un momento all'altro sulla luna.