
Luciana
tu invece hai svolto un servizio di tipo diverso, vuoi raccontarcelo?
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Infatti io mi sono trovata in un luogo di vita nel senso che,
assieme ad altre cinque scolte, siamo andate ad Erto dove era stata
allestita una grande tenda con brandine per accogliere le persone
del paese.
Ricordo che mi stupii dell'atteggiamento delle persone anche giovani
che se ne stavano sempre stese sulle brandine senza la forza di
reagire.
Il nostro compito era quello di accudire queste persone: fare i
letti, lavare lenzuola, cucinare (ricordo di aver pelato tante
patate) sulle cucine all'aperto, servire in tavola, ecc. per cui
avendo queste incombenze quotidiane da assolvere non avevamo
neanche il tempo di pensare alla tragedia avvenuta.
Devo confessare che in un primo momento, essendo tutte giovani, ci
indisponeva l'atteggiamento rinunciatario delle persone, anche
giovani, che ci vedevano lavorare ma non davano segni di
partecipazione alla nostre fatiche tanto meno di riconoscenza.
Solo successivamente ci siamo rese conto che tale comportamento
derivava da una sconcertante disperazione interiore che albergava
nel loro animo, avendo perso in un attimo tutta la loro storia,
tutto il loro mondo di affetti non avrebbero potuto avere la forza
neanche di respirare e quindi non avrebbero potuto far altro che
stare stesi tutto il giorno sulla brandina.
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