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24-10-2013 Testimonianza di Lino
Bianchin e presentazione libro "Preparati a Servire" a Vedelago
presso biblioteca comunale:
Il
Centro Studi è stato invitato a essere presente alla commemorazione
della tragedia del Vajont tenutasi presso la sala comunale di
Vedelago (TV).
Assieme a Lino Bianchin, testimone partecipe ai soccorsi del dopo
frana, ho rivissuto il ricordo di ciò che, noi scouts, abbiamo fatto
in quell’occasione.
La serata è stata caratterizzata dalla proiezione di filmati noti e
non e da testimonianze di chi aveva vissuto la vicenda in prima
persona.
Il culmine della commemorazione, oltre alla testimonianza di Lino
Bianchin, è stato raggiunto dalle testimonianze di due superstiti.
Quella che ha impressionato maggiormente è stata senz’altro quella
del macellaio di Codissago che riforniva, ogni giorno, di carne la
mensa del cantiere posto nelle vicinanze della diga in costruzione.
Ha raccontato che, qualche giorno prima, stava consegnando la carne
ordinata dalla cuoca e ha sentito un gran fragore causato da
un’ennesima staccatasi dal monte Toc. Il suo precipitare nel lago
aveva alzato un’onda che s’infranse proprio sotto l’edificio della
mensa.
La fuga precipitosa sua e della cuoca aveva si era conclusa con un
grande spavento.
Dopo qualche tempo, proprio il giorno 9 di ottobre, il macellaio
tornò al cantiere per consegnare ciò che era stato ordinato e con
sua grande sorpresa non trovò più la solita cuoca, ma una giovane
ragazza proveniente dall’agordino.
Chiese spiegazioni e gli fu risposto che l’altra cuoca, presa dalla
paura, se ne era andata.
Quella sera stessa il monte Toc franò rovinosamente nel bacino
imbrifero del Vajont causando una tragedia immensa.
Verso la fine dell’incontro è stato presentato il nostro libro
Preparati a servire che ha suscitato attenzione tra il pubblico e i
complimenti per la bella edizione.
Il volume raccoglie tante testimonianze dirette del servizio svolto
dagli scout nel recupero delle salme entro il greto del Piave, di
assistenza ai parenti in visita ai cimiteri per il riconoscimento
delle vittime, oltre la gestione delle colonie di Cimolais e Claut
che ospitavano gli sfollati di Erto e Casso.
Maurizio
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