Il quadro entra ormai anche nell'esperienza di chi scrive, poichè io arrivai a Treviso e a San Martino giusto alla metà di quel decennio: nell'estate del 1939; ma naturalmente, tutto il valore dei contorni mi si rivelò dopo. Il cappellanato a San Martino rispondeva senza dubbio a un duplice intento: era, prima di tutto, una specie di ricompensa ai due fratelli sacerdoti Camillo e Ferdinando Pasin, che con zelo e affetto avevano favorito e curato la vocazione del giovane compaesano. Ora don Ferdinando (l'indimenticabile parroco di San Martino), personaggio nobile e impetuoso, quindi anche difficile, guadagnava l'aiuto di un sacerdote disposto a comprenderlo e abituato a interpretarlo, magari in funzione di cuscinetto: perchè, se don Arduino aborriva interiormente dalle formalità, don Ferdinando - antidiplomatico per natura - le rigettava in altro senso con veemenza, provocando situazioni incresciose. In secondo luogo l'affidamento al neo-sacerdote Faccin a chi in qualche modo gli era stato padre spirituale, si spiegava anche come una forma di riguardo, se non di preoccupazione, dei superiori per quella giovane esistenza così presto caricata di responsabilità enormi. Fu ad ogni modo, quello fra don Ferdinando e don Arduino, un sodalizio schietto e fruttuoso, di ammirevole concordanza nei fini e di ricorrente divergenza nei metodi. La stima reciproca era perfetta e la distribuzione delle parti diveniva naturale: la povertà materiale della vita di quella canonica cementava il resto, ed è sempre un cemento che tiene. Ma San Martino, cioè l'oratorio don Bosco, fu soprattutto, per don Arduino, un tuffo nell'apostolato, un bagno nella gioventù, che certo dovette anche ricompensarlo di precedenti repressioni più o meno volontarie. Perchè la parrocchia di San Martino Urbano (è giusto ricordarlo e dispiace che nessuno di quanti potevano ne abbia ancora scritto a dovere) fu storicamente, nella sonnolenta realtà cattolica trevisana, un esempio inimitabile di fervore, di animazione, di riscossa, secondo le linee di don Bosco interpretate autonomamente da quel parroco scomodo 12 [esci] |
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