I  G I O R N A L I
H A N N O 
S C R I T T O . . .
da « L'AMICO DEL POPOLO »
A Cądola, ove la furia delle acque aveva sconvolto una vastissima zona, e le locali squadre di volontari per il ricupero delle salme e la riattivazione delle strade erano allo stremo delle forze, la, mattina dell'11 ottobre comparivano due giovani scouts di Bologna con una macchina zeppa di indumenti e di medicinali. 
Chiesero di prestare opera di soccorso. 
Si misero al lavoro aiutando ad estrarre dal fiume le salme. Subito dopo arrivavano altri tre gruppi scouts. 
Tutta la popolazione li ha visti e ammirati nella pietosa opera. Umili, disciplinati, rispettosi, instancabili: chi nella ricerca delle
salme, chi nel trasporto dal cimitero, nel lavaggio, nella composizione nelle casse, nell'accompagnare parenti o conoscenti di bara in bara per aiutarli nella pietosa opera di conoscimento, chi nel vestire le salme e comporle nelle bare, che esprimeva tutto l'amore fraterno che dentro li animava. 
Un gruppo non ha mai abbandonato le salme neppure la notte. Sembravano anziani nel pietoso incarico e non giovani studenti od operai, frutto di una diligente e tenace educazione ad ogni forma di bene.Quando se ne sono partiti, ad opera compiuta, a chi li ringraziava con viva
commozione, sembravano confusi e rispondevano: siamo noi che dobbiamo ringraziarvi. Silenziosi e disciplinati, quasi pudichi, se ne sono andati come erano venuti. Abbiamo poi saputo che avevano semplicemente portato le tende a Claut e Cimolais, ove ancora sono, per portare assistenza e conforto ai superstiti di Casso, Erto, S. Martino colą raccolti. La stessa assistenza con il medesimo ardore e disciplina hanno operato: a Mel il reparto scout di Mel, guidato dal capo reparto Venerio Galvagni, che assisté il medico di condotta nel lavaggio delle salme; nel cimitero di Fortogna sei scouts
di Belluno, sette di Mel, quattro di Feltre, diciannove dell'Umbria, due di Mestre, dieci di Milano ed uno franco - israelita che hanno assistito anche gli specialisti iugoslavi nel lavaggio delle salme e nella sepoltura dei feretri, riscuotendo l'ammirazione ed il plauso degli jugoslavi e degli inglesi, giunti per portare soccorso. La grande stampa non si č accorta di questi veramente distinti soccorritori, ma l'opera loro che - come dichiara il Sindaco di Ponte nelle Alpi - «č stata esemplare, ammirata e utilissima» rimarrą nella memoria e nella riconoscenza commossa di tutte le nostre popolazioni.