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       La proposta educativa scout, di cui Claudio è 
		stato un formidabile interprete, ha trovato nel rapporto con la natura, 
		che Baden-Powell chiama “scienza dei boschi”, la capacità di proporre 
		una vita in armonia con l’ambiente partendo dalla sua conoscenza. 
		«Gli occhi della maggioranza dei ragazzi non sono aperti: al Capo è 
		riservata la gioia di compiere questa nobile operazione. Una volta che 
		il germe della scienza dei boschi è presente nella mente del ragazzo, 
		l’osservazione, la memoria e la deduzione si sviluppano automaticamente 
		e diventano parte del suo carattere”. 
		È nella natura che l’uomo percepisce se stesso come creatura e non come 
		creatore di se stesso: la natura osservata e conosciuta (conoscere le 
		piante, distinguere quelle utili). 
		La conoscenza è il primo aspetto indispensabile per un corretto 
		approccio e Claudio ne è stato un testimone straordinario. Dare il nome 
		ad una pianta o un animale significa entrare in relazione con una 
		creatura vivente, conoscerne le peculiarità e da questo far nascere il 
		rispetto. Da questo nasce anche la custodia. Mi commuove ancora rivedere 
		le foto delle piantine che mi inviava per confrontarci sulla corretta 
		identificazione e poi era un’occasione per ricordare se erano 
		commestibili, se si potevano coltivare o utilizzare in qualche modo. 
		Poneva la stessa attenzione nel riconoscere gli uccelli dalla livrea, 
		dal volo, dal canto. Una passione che ha trasmesso a molti, in primis ad 
		Andrea. Siamo ancora a ricordare le lunghe serate ad ascoltare le 
		cassette a nastro che riproducevano il canto degli uccelli e poi il loro 
		nome….Passera scopaiola. 
		Una persona attenta a custodire. «custodire» che vuol dire proteggere, 
		curare, preservare, conservare, vigilare. Ciò implica una relazione di 
		reciprocità responsabile tra essere umano e natura, come dice Papa 
		Francesco. 
       Lo scautismo ha uno stile particolare nel compiere i gesti. Con un 
		atteggiamento improntato alla sobrietà, evitando lo spreco (dall’ultimo 
		messaggio di B.P. : “Contentatevi di quello che avete e cercate di 
		trarne tutto il profitto..") 
		Essere sobri significa anche accontentarsi di poco, recuperare, 
		riciclare. Ricordo le belle escursioni in Alpago, in Pissighera. Nella 
		vecchia malga si portava anche l’acqua, non c’era corrente elettrica e la notte si 
		potevano vedere le stelle e udire il canto dei grilli nel prato.  
		Una 
		persona attenta alla bellezza.  
		E Claudio ha amato la bellezza di tutte 
		le creature.  
		La passione per l’arte, per la natura, per la sua Treviso 
		ed anche quella per i paesaggi sono un tratto distintivo della sua 
		personalità e dello spirito contemplativo che applica quello che B.P. 
		insegna: “inoltre, dovreste saper riconoscere i fiori di campo e di 
		bosco: alcuni di questi sono parenti dei fiori dei nostri giardini e 
		hanno qualcosa della loro bellezza; altri appartengono ad erbe utili per 
		dare sapore ai cibi o come medicinali”. La bellezza che si ritrova anche 
		nel bel canto, nell’amicizia, nel godere delle piccole cose e dei doni 
		delle Natura. 
		Mi viene in mente la passione nel raccontare il nostro territorio nella 
		rivista Taste Vin e in tante altre sue pubblicazioni. 
		E Papa Francesco: “Oggi, la natura che ci circonda non viene più 
		ammirata, contemplata, ma divorata”.  
		C’è bisogno di contemplazione. Questo richiede di fermarsi, fare spazio, 
		silenzio.  
		Far apprezzare il silenzio immersi nella natura è una grande 
		esperienza per il corpo e lo spirito e in Claudio era molto presente. 
		Contemplare è scoprire la tenerezza dello sguardo di Dio è comprendere 
		che ogni creatura è preziosa.  
		Cosi l‘amore per la natura porta con sè un messaggio di trascendenza che 
		ci invita ad una spiritualità profonda. 
		Dice ancora B.P.: “Noi non siamo un club o una scuola domenicale, siamo 
		una scuola dei boschi. Dobbiamo andare fuori ancora di più, per la 
		salute del corpo come dell’anima”. 
		Questo desiderio di trovarsi, con gli amici, nella natura per 
		riscoprirsi e fondare la vita sui valori più profondi era un pensiero 
		ricorrente che Claudio ci ripeteva ad ogni occasione. E che rimarrà un 
		segno della sua tensione e continua ricerca interiore, un grande regalo 
		per quelli che lo hanno conosciuto e che ci tiene legati a lui. 
		 
		Scoiattolo delle querce (Giampaolo
		Barbariol) 
 
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