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«Tu sei il mio Dio, nelle tue mani sono i miei giorni» 
(Salmo 30,16) 
 
 
Mio Caro don Lino, 
 
	( ... ) ci sono giorni in cui la mia condizione mi appare inaccettabile, e allora me la prendo col buon Dio. Spesso la mia preghiera è un contendere con Lui; anche perché nella mia vita spirituale l'intelligenza ha una parte preponderante. Per me capire è sempre stato importante, alla fede ho sempre chiesto luce. Forse è sbagliato, ma io sono strutturata così. Solo che il mistero c'è, e ci sono gli aspetti incomprensibili della vita. Come ad esempio questa mia malattia; e tante altre cose. 
	Queste zone che restano oscure, che non riesco ad illuminare, mi fanno arrabbiare. Anche se capisco che è un atteggiamento più da ragazzi che da adulti, come tu mi hai già detto. 
	Il tuo invito ad abbandonarmi in Dio, a chiudere gli occhi per affidarmi a Lui, mi risulta molto difficile. Non è facile ritornare bambini. Questa fatica interiore condiziona la stessa preghiera. Perciò confido molto sulla tua preghiera, come sul tuo fraterno aiuto. ( ... ) 
 
Da una lettera di Anna Maria ad un amico sacerdote. 1986 
 
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