Centro Studi e Documentazione Scout "Don Ugo De Lucchi"

[PRIMA PAGINA]

Questo spirito di servizio è una costante nella vita di Giorgio ed è innestato su una caratteristica della sua personalità: una curiosità intellettuale che lo spinge ad esplorare continuamente le molteplici manifestazioni del vasto panorama della nostra società, e a dare delle risposte conseguenti. Comprendiamo così il fatto che egli riusciva a colloquiare e a interagire con mondi diversi – spesso non comunicanti tra loro – per “tenere uniti i vari livelli della realtà”, come usava dire. 

Giorgio è nato a Treviso nel 1931. Nel vivace ambiente oratoriano di San Martino conobbe lo scoutismo dell’ASCI, appena risorto nel dopoguerra, dopo la soppressione voluta dal fascismo durante il ventennio.

Nel ’46, a 15 anni, fece la sua promessa. Incontrò il Roverismo, o meglio concorse a “inventarlo” a 22 anni, dopo un’esperienza di aiuto-capo in branca Esploratori, come facemmo molti di noi all’epoca. A 24 anni lo troviamo Maestro dei Novizi nel Clan Nostra Signora della Strada, fondato nel 1947. Due o tre anni dopo è Capo Clan. La sua vita privata lo vede a 25 anni ingegnere edile, con uno studio in città; all’inizio di un percorso professionale che lo accompagnerà per tutta la vita. A 29 anni si sposa con Gilda Ferracin, con cui mette su una famiglia, allietata dalla nascita di tre figlie.

Eccoci di fronte a questo giovane, uscito da una famiglia cattolica, benestante, trevigiana, che ha impostato, come tanti altri, la sua vita di adulto. Cerchiamo ora di percorrerla insieme, per grandi linee, individuando i valori di cui riteniamo ci abbia lasciato una testimonianza.

La famiglia anzitutto: di stampo tradizionale, a cui molto dà, svolgendo in pieno il suo ruolo di capo naturale, e molto riceve dal sostegno materiale e morale della moglie; Gilda, qui presente, che attende in modo – si può dire – professionale ai suoi compiti di madre e di padrona di casa, permettendo al marito di dedicarsi serenamente al lavoro e agli altri impegni della sua vita.

La professione: Giorgio fu un valido ingegnere, stimato da tutti e cercato da molti nell’ambito professionale non solo per la sua competenza, ma anche per la sua liberalità. Ne sa qualcosa la Curia Vescovile di Treviso a cui assicurò costantemente la sua preziosa collaborazione (fino a far parte negli ultimi anni della sua vita del Consiglio per gli affari economici della Diocesi). La stima dei colleghi lo impegnò spesso nel dirimere controversie professionali; attività, questa, scarsamente redditizia, ma qualificante e, per lui, fortemente appagante. Alla professione Giorgio ha posto sempre dei precisi limiti, definiti da altri interessi, da lui considerati prioritari, di fronte ai quali interrompeva, talvolta bruscamente, il suo lavoro. Si trattava quasi sempre di impegni dettati dal suo servizio nell’Associazione.

Per circa vent’anni Giorgio è presente in Branca Rover, dapprima come Capo-Clan, poi a livello Regionale, dove per cinque anni è stato Commissario, entrando quindi a far parte della Pattuglia Nazionale della Branca, ci cui sarà Commissario Centrale negli anni ’66 – ’68.

alla seconda parte

cerchioscout@scoutstreviso.org

 

alla quarta parte