| 
| 
  220
  febbraio 2004 Thinking
  day 2004 Ricordo di Giorgio Pizzinato 
     “Non
  capita frequentemente di associare il ricordo con la gratitudine. Viene più
  facile farsi prendere dalla nostalgia del passato dal desiderio di rivivere
  esperienze ed affetti, che il tempo idealizza e nobilita. La gratitudine è
  invece per il presente, crea un legame fra il momento che stiamo vivendo e i
  lasciti del passato”.    Con queste
  parole Giorgio Pizzinato apriva la sue riflessioni nella Giornata del Ricordo
  il 22 Febbraio 1996. Perciò stasera noi ricordiamo con gratitudine due
  fratelli che ci hanno preceduto, lasciandoci una testimonianza che ci aiuta ad
  affrontare, da scout e da credenti, la nostra vita presente, aperta sul
  futuro.  Io sono un contemporaneo, fratello e amico sia di Anna Maria
  Feder Piazza, sia di Giorgio Pizzinato. Due persone dalla vicenda umana
  completamente diversa, ma sulle quali lo Scoutismo ha lasciato
  una traccia comune inconfondibile. “È
  straordinario poter riconoscere così spesso che quelli che sono cresciuti nel
  nostro movimento, anche se hanno operato scelte di vita molto diverse fra
  loro, conservano nei comportamenti qualcosa che li rende identificabili come
  scout”, continua Giorgio in un altro
  dei suoi scritti.  Non
  dovremmo meravigliarcene però, perché se lo scoutismo da un lato aiuta ogni
  ragazzo o ragazza a realizzare il disegno della propria originale e
  irripetibile storia personale, dall’altro propone dei modelli e non potrebbe
  non farlo, perché è un metodo educativo, e non si fa educazione senza una
  visione dell’uomo. Questi
  modelli sono riassunti nelle parole della Promessa Scout, che io cito nella
  formulazione del mio tempo: “Con l’aiuto di Dio, prometto sul mio onore di
  fare del mio meglio per compiere il mio dovere verso Dio e verso la Patria, di
  aiutare gli altri in ogni circostanza, di osservare la legge Scout”. Quello che è un proposito per un ragazzino appena entrato nel grande gioco dello Scoutismo, diventerà via via un programma e uno stile di vita per l’adulto che avrà scoperto – con l’aiuto di Dio – la gioia della fede, ma anche la partecipazione responsabile del cittadino alla società in cui vive – la Patria – e lo spirito di servizio, cioè “la disponibilità ad essere utili”, come la definiva Giorgio.  |