Solo

Riascolto Chopin come un tempo,
suadente malinconia,
indecifrata poesia, anelito che si perde.
Coglievo il suo sguardo verde
che mi fissava, intenso,
colmo di interrogativi
e ancora indago i motivi
forse a lei noti e pesati,
colma misura strabocchevole,
patto perdente con Dio,
che ci addolcivano tanto.
Lo so ora e penso
che non ero più io
a starle d’accanto; la vita,
il prima, il durante, il poi
lei guardava, magico cerchio
d’affetti immensi, di spinte
amorose a cercare, a trovare
che per tutti irradiava.
Vi prego, ascoltate con lei
la ballata numero uno in Sol Minore
Opera Ventitre,
fatelo voi per me.
Io non ho cuore.

13 Luglio 1987

La sua voce in primavera

Avrei voluto avere la coda
come un cane
per annunciare quant’ero contenta
di vedere gli amici.
avrei voluto volare...
trovavo Dio nel mare,
mi tuffavo nell’immensità
come nell’immagine di Dio,
che gioia... che felicità,
ma pensa, volare...
Avrei voluto essere quella che ero:
un animale felice.
Ma il tempo è stato breve,
è stato breve davvero.

La tua voce mi dice
ancora le cose segrete;
dalla finestra aperta
guardo ancora l’incerta
primavera.
Due gazze che volano liete
attorno al nido che è un cesto
sul pino, modesto.
I merli a due a due sul prato
in un pasticciato
gioco d’amore si inseguono
buffi e mai stanchi...
Amore come mi manchi.

30 Marzo 1987