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PRESENTAZIONE DEL

CAMPO MOBILE DEI NASI ADUNCHI

ENZO ALLA INAUGURAZIONE DEL CENTENARIO DELLO SCAUTISMO

Negli ultimi tempi ho passato qualche ora con Enzo Demattè, nostro primo Commissario ASCI in Treviso negli anni del dopo seconda guerra mondiale, anni della ricostruzione e della rinascita dell’Associazione e della società civile.

Enzo ha percorso una carriera encomiabile nella scuola, da semplice insegnante a Preside ad Ispettore nelle scuole italiane in Francia.

Il suo nome e la sua fama rimangono legati alla produzione letteraria, fra i suoi libri memorabili ricordiamo Il regno sul fiume, edito da Mursia nel 1968, in cui una specie di Huckleberry Finn veneto si getta nella vita come una meravigliosa avventura alla Comisso, sempre da Mursia uscì nel 1974 Gente di confine, un giallo sul contrabbando nelle Alpi. Come non ricordare, inoltre, i romanzi L’estate ENZO A UN S.GIORGIO ANNI '60 IN VILLA MARGHERITAcattolica del 1976 o Passione di Vallarsa del 1984, probabilmente il suo capolavoro.

Dicevo, con Enzo ho parlato di scautismo, di quello eroico degli anni del dopoguerra, delle sue difficoltà ad affermarsi in contrasto con l’Azione Cattolica, sempre ben sostenuta dal clero locale.

Finché qualche prete non cominciò ad innamorarsi del metodo scout intuendone le abbondanti capacità educative, si possono fare i nomi a tal proposito di don Arduino Faccin e di don Ugo de Lucchi, ma tanti altri ne sono seguiti, da allora lo sviluppo è stato vorticoso.

Ora lo scautismo ha vissuto una sua storia, i tempi sono particolarmente cambiati, altri sistemi di vita sono attuati nelle famiglie, nella società in genere e nella chiesa, tanto da pensare che uno sguardo alla nostra storia scout, al nostro metodo, potrebbe risultare utile a qualche Capo Gruppo e a Capi della branca Rover.

Enzo, molto gentilmente, ci ha offerto parte del contenuto del suo carnet, dal quale possiamo leggere tutte le sue annotazioni e vedere i simpatici schizzi delle cose belle che hanno attirato la sua attenzione.

Il testo, ed il suo contenuto, racchiudono spunti interessantissimi di riflessione sul modo AL LIBRO DI MARCIA DI ENZO DEMATTE'di fare scautismo, di com’era vissuta un’avventura come il Campo Mobile, quello è stato, infatti, il primo Campo Mobile Rover trevigiano.

L’osservazione che mi viene spontanea è che quei Rover e Capi, stiamo parlando di Enzo Demattè, Gino e Checco Piazza, allenavano l'intelligenza, esercitavano la cultura, affinavano la loro vita interiore per esser pronti ad offrire tutto questo al prossimo, in particolare agli scouts. Non credo che oggi, Rovers e Capi, siano una continuazione del tubo catodico, in altre parole occupano, senza tanto costrutto, il tempo per il quale sono affidati loro i ragazzi, ma ho dei dubbi sulla loro offerta totale di sé per gli altri.

E’ una sensazione che gradirei fosse smentita, ma l’aria che soffia dalle Associazioni riporta difficoltà ad avere Capi in numero sufficiente per far un buon lavoro con i ragazzi, a Capi che s’impegnano per un periodo limitato di tempo, presi da altri e più pressanti impegni.

La scelta del servizio resta sempre molto seria, gravosa e compromettente.

Tanti Capi, come Enzo, hanno servito lo scautismo e vissuto la loro vita verso successi tangibili e reali.

Grazie ad Enzo per la testimonianza.

[al libro di marcia di Enzo Dematte']

Gianni Tosello.