Centro Studi e Documentazione Scout "Don Ugo De Lucchi" |
I NODI
Tutti
gli Scouts devono sapere fare i nodi. Fare un nodo sembra una
cosa molto semplice; però, c'è il giusto modo di
farlo, e ci sono modi sbagliati, e gli Scouts devono conoscere la
maniera giusta. Una vita può dipendere da un nodo ben
fatto.
Nel passato i nodi hanno assunto significati diversi da quello tecnico che hanno oggi, compreso quello religioso: anticamente il nodo indicava un patto, un legame, un simbolo magico; con un po' di attenzione possiamo ritrovarlo anche all'interno di distintivi scout. Tra i nodi possiamo distinguere diverse famiglie: nodi d'arresto, d'avvolgimento, di giunzione, d'accorciamento, da pescatori (speciali per i monofilo in nylon), decorativi (per i nostri reggifoulard)... Vogliamo mostrarne alcuni, ben lieti di ricevere osservazioni, consigli e richieste, immagini ecc.
Come suggerisce il termine, sono quei nodi che, eseguiti all'estremità di un cavo, servono per fermarne la corsa; possono però servire per altri scopi: applicati in serie su una fune per favorirne la presa, come base per atri nodi e soprattutto come nodi decorativi. Presentiamo i quattro più importanti: Il Nodo semplice, il Savoia (o Nodo d'amore o Nodo a otto), il Nodo del francescano ed il Nodo del Cappuccino.
Servono per avvolgere, fissare o stringere. Presentiamo: Bocca di Lupo, Parlato (o Barcaiolo o Nodo paletto), Parlato doppio e Nodo di Bozza (o Doppio parlato o Nodo di Prusik).
Servono per unire due cavi alle estremità. In generale, offrono sufficiente sicurezza quando i cavi hanno lo stesso diametro e le stesse caratteristiche costruttive; per unire corde di diametro diverso si dovrà ricorrere al Nodo rete (o nodo bandiera o di scotta). Possiamo ripartirli in due gruppi, il primo impiegato per unire spaghi e cavi sottili, il secondo per giungere corde di diametro maggiore. Tra i principali, oltre al Nodo rete, ricordiamo il Nodo piano, il Nodo inglese, il Doppio nodo inglese, il Nodo vaccaio, il Nodo del chirurgo ed il Nodo di Hunter.
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