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Il suo testamento, redatto un anno prima della malattia e depositato presso il notaio Manavello, risultò, all’apertura, composto da tre semplici righe:

“Oggi, in data 22 luglio1994, dichiaro

 che alla mia morte tutti i miei beni

vadano alla Fondazione Anna Maria Feder Piazza”. 

Il consiglio di Amministrazione, riunitosi il 24 ottobre 2007, consapevole dell’importanza del compito che si stava assumendo e delle difficoltà che si prospettavano, decise all’unanimità di accogliere l’eredità in spirito di adesione agli ideali di Francesco e Anna Maria e ponendosi al loro servizio.

A pochi giorni dalla morte di Francesco, a partire dal 3 agosto 2007 a tutto il mese di settembre, si è realizzata una retrospettiva delle sue opere nella sala comunale di Vigo di Cadore, con l’intervento dell’Amministrazione locale, alla presenza di numerosi amici, giunti da Treviso. L’immagine dell’artista scomparso aleggiava nel cielo terso delle Dolomiti evocata dalle parole di Luigi Pianca e caricava la nostra fantasia dei sentimenti più cari e vicini alla sua anima: l’amore per la montagna, l’immersione nel silenzio ricco di echi (soprattutto quello compatto e luminoso della Val Visdende), la passione del colore che rimanda alle combinazioni più ardite della natura. In questo contesto di alta elevazione dello spirito e della mente, il distacco dalla sua persona, mancata  da  qualche giorno, è risultato  meno straziante. Tutti l’abbiamo sentito vicino nelle opere indimenticabili e nell’atmosfera rarefatta del luogo.

Incomincia, ora, una nuova storia. Ed è la storia di questi giorni. La casa tanto amata da tutti noi ritorna aperta a quanti avranno desiderio e motivo per frequentarla. Nel 2008 è stata selezionata come uno dei “luoghi di valore” della Provincia di Treviso dalla Fondazione Benetton. Si è offerta come sede del “Centro Studi ed Esperienze Scout Don Ugo De Lucchi” e già parecchi gruppi di scout e guide hanno utilizzato il giardino e alcuni locali per le loro attività. Giovani incisori fanno rivivere la stamperia per produrre le loro opere e altri ambienti sono divenuti spazi utili per incontri e conferenze.

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