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Il 25 settembre 1995 Francesco viene colpito da un grave, devastante ictus. L’ospedale lo restituirà alla sua casa fortemente menomato; molte delle proprietà funzionali del suo organismo risulteranno del tutto alterate, in particolare l’uso della parola e la motricità dell’intera parte destra del corpo. La mano che aveva dato vita a tante sublimi opere d’arte appariva irrimediabilmente immobile. I medici si mostrarono scettici sulle possibilità di un recupero anche parziale e davano le attese di vita molto ridotte. Analizzate le condizioni del fratello, al momento della dimissione dall’ospedale, Gino Piazza, impossibilitato ad occuparsene direttamente, ha manifestato la sua decisione di incaricare la Fondazione per la futura assistenza esprimendo nel seguente modo il suo volere: Agli amici di Casa Francesco Piazza E al Consiglio di Amministrazione della Fondazione “Anna Maria Feder Piazza” Cari amici, nella difficile e incresciosa contingenza creatasi dalla malattia di Checco la vostra risposta di solidarietà e di amicizia mi ha commosso e ha suscitato in me profondo sentimento di riconoscenza. Vi do atto del particolare e generoso impegno col quale non solo offrite a mio fratello l’aiuto morale e fisico di cui ora ha bisogno, ma anche del modo con cui sopperite alla conduzione della sua casa e alla cura dei suoi interessi e ciò sia in questo periodo di degenza in ospedale, sia nella prospettiva di un suo ritorno che speriamo prossimo e in condizione di massimo recupero. Quale fratello e unico parente diretto di Checco, devo a voi amici, anche in quanto rappresentanti e amministratori della Fondazione “Anna Maria Feder Piazza”, questo riconoscimento e l’attestazione che voi state agendo in stretta collaborazione e in piena sintonia con me in un rapporto di fraterna amicizia.
Con affetto, Gino Piazzaiazzaiazzaiazza Questa lettera segnò l’inizio di un’avventura durata dodici anni. La facoltà di prendere tutte le decisioni di competenza di Francesco, mediante procura notarile, venne delegata al fratello Gino unitamente al Vice Presidente della Fondazione. I vecchi e nuovi amici incominciarono ad alternarsi nell’assistere, sostenere e dare serenità all’amico gravemente infermo. Francesco non ha mai perso coscienza di sè e, per le persone che continuavano a frequentarlo, rimase sempre una presenza significativa, capace di esprimere sentimenti e di farsi comprendere con gesti ed espressioni del viso commoventi per la tranquilla accettazione della sua situazione ed il desiderio di comunicare ancora una volta il piacere dell’amicizia. La Fondazione, pur essendo fortemente occupata da questo incarico, non ha mai smesso di operare secondo gli scopi dello statuto che si era dato e Francesco è rimasto fino alla fine il suo Presidente. Il 27 luglio 2007 Francesco si riunisce ad Anna Maria nella casa del Padre. |
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