Centro Studi e Documentazione Scout "Don Ugo De Lucchi"
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Provocati all’onestà, all’amore, al rispetto
In quella primavera piena di sole eravamo giovani, con sogni, ideali,
problemi e avventure da ragazzi. Eri diverso, perché da te si imparavano molte cose direttamente
(gioia di vivere e cantare, il gioco delle carte, amore per il bello, musica, cultura) ed
indirettamente (amore, tolleranza, rispetto, correttezza, verità, onestà, perdono).
Ci hai lasciati senza preavviso, di tardo pomeriggio, proprio quando la tua stanza si
riempiva per le mille cose che si facevano da te: studiare, guardare le prime riviste,
ascoltare musica, scherzare, chiedere consigli... ridere. Ricordi?
Tutto fu così veloce e traumatico che non capimmo subito la completezza del
tuo insegnamento, della tua "traccia", anche se c’era l’imperativo
di fare bene, di dare il massimo, anche e sopra tutto per rispetto a te.
Hai lasciato il grande vuoto che si percepisce quasi subito quando scompare una persona intelligente.
La vita poi ci ha portato... 40 anni più in là, con esperienze diverse, responsabilità,
impegni, passioni, problemi. Ci sono state, e ci saranno ancora, mille occasioni per pensare a
te per un’infinità di motivi legati a quella formidabile esperienza di averti avuto come fratello
maggiore, amico, padre, maestro, "cantore", poeta per un’avventura lunga otto
anni: diciamo che hai modellato, provocato e stuzzicato le nostre giovani vite in
maniera tale da insegnarci la pratica innata dell’onestà, dell’amore, del rispetto.
Grazie don Ugo, risentiremo gioiosamente assieme Beethoven, Mussorgsky e Borodin
negli immensi spazi profumati e divini dell’eternità.
Renato Guerra