Centro Studi e Documentazione Scout "Don
Ugo De Lucchi"
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La Lambretta
Quarant’anni sono passati, eppure sembra ieri quando, con un
"groppo" in gola Ti ho salutato per l’ultima volta nella Tua chiesa, gremita all’
inverosimile da tutti quelli che, per un motivo o l’altro, Ti ave vano conosciuto, stimato,
amato.
Sembra ieri, ripeto, quando, a nove anni, ho cominciato a frequentare le due
stanzette che, all’ultimo piano dell’ Oratorio Don Bosco, erano la tua casa e che,
nel tempo, diventarono la mia seconda casa.
Lì ho cominciato, sotto la Tua guida, a cantare, a suonare il flauto che, a
tutti i costi, volevi imparassi assieme ai solfeggi ed alle note musicali.
Ricordo quell’inconfondibile profumo di caffè d’orzo che Ti preparavi e sorseggiavi
mentre seguivi la mia preparazione per l’esame di ammissione alle medie; le
scorrazzate che mi hai fatto fare con la mitica Lambretta quando nel ’57, ancora
lupetto, mi avevi portato a Taibon al campo scout; le scuse che dovevo inventare per
poter ottenere il permesso di fare un giretto con la Lambretta attorno all’Oratorio.
Per me allora era tutto un gioco, solo più tardi ho capito che era "scuola di vita"
che mi avrebbe sempre accompagnato nelle varie tappe della vita.
Scusami, ho parlato solo per me, ma questo è stato anche per moltissimi altri che
Ti hanno frequentato ed hanno seguito la retta via che Tu hai insegnato.
Grazie di tutto, Rupe Nera .
Mario Liva