Centro Studi e Documentazione Scout "Don Ugo De Lucchi"
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Caro Baloo...
Mi trova vo al primo piano dell’ Oratorio, nell’ampio corridoio di fronte alla Tana del
nostro Branco. Un prete che non avevo visto prima – ricordo l’impressione di una figura
robusta, col pastrano portato a mantella sulle spalle – scambiò poche parole con me.
"Lo sai che anch’io sono un Baloo?". In quel momento il Baloo del mio Branco era
un altro sacerdote e quella frase poteva essere un semplice scambio di cortesia.
Ma
conteneva molto di più. È chiaro che, in qualche modo, quelle parole mi avevano
colpito. Altrimenti, perché le ricorderei ancora oggi? So perché sono rimaste nella
mia memoria. Confidavano sentimenti ed emozioni personali. Quelle poche parole
stabilivano una relazione stretta tra un Baloo ed un lupetto. Anzi, tra Baloo e Mowgli,
perché i lupetti si sentono Mowgli.
Perché un bambino riuscisse ad avvertire e comprendere l’emozione che c’era nella
sua voce, ci voleva l’anima di un educatore appassionato, un cuore ricco e sapiente.
Baloo aveva bisogno di comunicare e lo faceva con la semplicità istintiva di chi è
grande ed umile. Don Ugo, vero Baloo, conosceva La Parola Maestra, e le diverse lingue
per comunicarla.
"Siamo d’uno stesso sangue, tu ed io!".
Comunicava un’identità, lanciava il richiamo per una grande caccia. Come far capire
a chi non l’abbia provato da bambino, quanto affascinante, fantastico, incredibile
eppur realissimo possa essere il mondo dei lupetti?... Don Ugo realizzò al meglio la
fusione tra la figura del sacerdote e l’orso saggio, sapiente, maestro della Legge, maestro
per tutti i cuccioli, proprio come è descritto nella Storia della Jungla.
Il sacerdote e Baloo sono un tutt’uno; un’ invenzione pedagogica impareggiabile,
vanto dello scautismo cattolico. Poco tempo dopo quell’incontro, qualche mese, don
Ugo diventò a tutti gli effetti il Baloo del Branco del Fiore Rosso e Assistente Spirituale
del Riparto Scout. Per tutto il resto della sua vita.
Non penso sia esagerato dire "per tutta la sua vita"; la vita non si misura in giorni. La
sua figura rotonda, il suo carattere pensieroso eppure sempre pronto al sorriso ed al
buonumore, la sua stanza come una tana, piena di noi ragazzi che andavano da lui per
imparare, tutto concorreva a fare di lui Baloo il saggio, il Maestro della Legge. Nessuna
difficoltà per riconoscervi la figura particolarissima, ricchissima, del Prete Scout.
In Riparto scelse "Rupe Nera" come nome di caccia personale, mantenendo così viva
e presente la storia della Jungla ed i suoi insegnamenti ai lupetti anche nell’età successiva.
Rupe Nera, la roccia del Consiglio, dove il "Popolo Libero" dei lupi, si confronta
e prende le decisioni comuni.
Non era un giochetto di fantasia. Egli era veramente Baloo, l’educatore di Mowgli,
severo ed affettuoso. Per Mowgli si sarebbe battuto contro tutti, anche mettendo a
rischio la propria vita. Cosa che fece, in effetti, senza mezze misure.
Nella Storia della Jungla, Raksha, mamma lupa, adotta Mowgli, lo nutre e lo alleva
preferendolo addirittura agli altri lupacchiotti. Ma il racconto usato in Branco tratta
poco, tutto sommato, il rapporto materno. I tratti dell’affettività si riscoprono, invece,
nelle figure dei "Vecchi Lupi", e particolarmente in Baloo, affezionatissimo a
Mowgli, del quale è guida spirituale.
Don Ugo era proprio così. Senza smancerie, concretissimo.
Era in voga, anni orsono, quando c’erano più preti a disposizione delle unità scout, lo
slogan "due teste sotto lo stesso cappellone", per indicare lo stretto legame fra la figura
del Capo Unità e dell’Assistente. Noi, lupetti e scouts di quegli anni, ne vedemmo
la concreta realizzazione. Allora il mio Akela era Checco ed ho il ricordo direi quasi
fisico del benessere che provavo avendo al mio fianco un Akela ed un Baloo "veri"!
Al momento giusto le stesse persone diventarono, una vera fortuna per me, anche il
Capo Riparto e l’Assistente. Nel "linguaggio Jungla" direi che erano una formidabile
coppia di "cacciatori".
Due educatori di altissimo livello!
La figura di Baloo è caratteristica del Metodo Lupetto, nella successiva Branca Esploratori
scompare. Ma ai fuochi di bivacco, al campo scout, quando Rupe Nera si alzava
a parlare, era ancora con gli stessi toni, la stessa inflessione di voce dell’Orso Maestro
della Legge, esigente e severo, affettuoso e buono.
Checco mi raccontò che don Ugo, quando ragionavano assieme di Metodo e di attività
educative, sosteneva che il Riparto doveva essere come una famiglia, dove il Capo
Riparto aveva la figura del papà e l’Assistente quella della mamma. Erano cose che si
sentivano. Sono cose che ricordiamo e conserviamo.
È stata davvero una Famiglia Felice ed è certo che poche altre realtà possono vantare i
frutti che poi ha dato; non sono dovute al caso le generazioni di molti figli che ne
sono venute? Un sorridente, affettuoso, amoroso sguardo continua a vegliare.
Stefano Longhi
Il Consiglio di Akela del Branco del "Fiore Rosso ", di S. Maria del Rovere, in uscita a Candelù il 27.4.1955, in ordine da sinistra: Alberto Daniotti, Francesco Piazza (Akela), Cesare Vitturi (Kaa), Gatto, Mario Liva, Gianfranco Ricato, Paolo De Vallier , Stefano Longhi e Gianni Zacconi.
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