con rami d’albero. Per 10 giorni Baden Powell insegna loro ad andare in esplorazione, seguire una pista, organizzare “grandi giochi”, affrontarsi in movimentate e cavalleresche gare sportive. Li guida nell’esplorazione accurata, nell’organizzazione di imboscate, nella scienza misteriosa dei nodi.

Imparano a rizzare le tende, accendere il fuoco, cucinare all’aperto. Per ogni “abilità” conquistata, ricevono un nastro colorato che va ad ornare le maniche della camicia. A sera, dopo la cena, (Baden Powell esige una certa eleganza per la cena), il corpo ravvolto un una coperta variopinta, si dirigono verso la riva del mare: è l’ora suggestiva del “fuoco di campo”. La fiamma sale diritta nell’aria leggera, e Baden Powell racconta le storie

E

della sua vita. Poi cantano: canzoni che Robert ha portato dalle notte tropicali e dalle boscaglie africane, come “l’ingonyama”, maestoso e cadenzato come un salmo biblico. Baden Powell ha capito la necessità di dare un’uniforme ai ragazzi e la disegna: i calzoni corti che non si strappano al ginocchio, la camicia dite- la a larghe maniche di color caki, così pratica per nascondersi; il fazzolettone che serve a tante e imprevedibili cose, il cappello a larga tesa, quello stesso cappello che lui portava a Mafeking.
Scrive anche una semplice promessa, che riassume in poche parole l’impegno di un i’agazzo “scout”: “prometto sul mio onore di compiere il mio dovere verso Dio e la mia patria, di fare del mio meglio per aiutare gli altri, a costo di qualsiasi sacrificio”. Rivede i suoi appunti, li arricchisce di nuove riflessioni. Gli pare che possano formare un buon libro. Lo intitola “Scouting for boys” e lo fa leggere a Pearson e qualche altro amico.

Dimissioni dall’esercito
A 50 anni dà le dimissioni dall’esercito. “Essere ufficiale di reggimento mi piaceva — scrive — per il contatto personale con i miei uomini. Ma non ero fatto per fare il generale”. E poi ci sono i ragazzi, questa nuova missione che magnetizza i suoi pensieri e riempie oramai la sua vita. In un colloquio personale si consiglia con lo stesso Re Edoardo VII.
La pubblicazione dell’esperienza di Brownsea sui giornali di Pearson accende l’interesse di adulti e ragazzi. Baden Powell racconta con semplicità ciò che ha fatto a Brownsea. espone le sue idee, le sue riflessioni su “come dare gusto e significato alla vita dei ragazzi”.

Il suo modo di parlare non è quello dei dotti e barbosi conferenzieri. È tutto uno spezzato di episodi, intuizioni, ricordi, consigli pratici, suggerimenti. “La grande maestra del ragazzo — dice — deve essere la natura”. I boschi da esplorare, le montagne da conquistare, i fiumi da percorrere sono la grande splendida scuola di vita che purtroppo tanti ragazzi non conoscono. L’attività fisica non è mai solo un piacere: abitua al sacrificio, abitua alla generosità, costringe ad aiutarsi, fa scoprire l’importanza dell’unione, dell’amicizia. Rende umili e forti, generosi e gentili”.

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