Jamboree: raduno scout mondiale, visto da BP

la faccia sempre più piena di rughe ma il sorriso sempre più luminoso, è la figura centrale, tumultuosamente acclamato dai suoi ragazzi. Ai 28mila radunati in Olanda dice: “Ora è tempo che vi dica addio; desidero che la vostra vita sia felice. Io sono nel mio ottantunesimo anno e sto avviandomi alla fine della vita... Ricordatevi dei molti amici ai quali avete teso la mano dell’amicizia e diffondete il regno di pace di Dio tra gli uomini”.

La morte ai piedi del monte Kenya
Ottobre 1938. Baden Powell sta viaggiando verso l’Africa del Sud. All’improvviso le forze l’abbandonano. Devono sbarcarlo in un porto del Kenya. In quella nazione, in una casa ai piedi del monte Kenya perennemente coperto di neve, abita da qualche anno suo figlio Peter. Tra il verde intenso della foresta e il respiro profondo del vento, Baden Powell trascorre gli ultimi mesi della vita declinante. Laggiù la radio gli porta, nell’autunno del 1939, la notizia tristissima della seconda guerra mondiale. Ai suoi Scouts, quelli che aveva sentito cantare e visto ridere spensierati nei Jamboree, viene un’altra volta comandato di impugnare il fucile per uccidersi a vicenda. Muore nel gennaio del 1941, alla

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vigilia dell’84° compleanno. L’ultimo messaggio che manda da quella zona sperduta dell’Africa agli Scouts di tutto il mondo, mentre le nazioni sono ancora travolte dalla furia della guerra, è una parola di speranza: “La mia vita è stata molto felice e quindi desidero che ognuno di voi abbia una vita altrettanto felice. Cercate di lasciare il mondo un po’ migliore di come lo avete trovato. E quando sarà La vostra ora potrete morire sereni nel pensiero che avrete fatto del vostro meglio”.

Lo Scautismo nel mondo
Quando nella piccola città di Mafeking, assediata dai Boeri, il comandante della guarnigione, non avendo truppe sufficienti per difenderla, pensò di Liberare gli adulti da alcuni compiti che potevano essere svolti dai ragazzi, come portaordini, vedette, servizi di caserma, esploratori per conoscere le posizioni degli assedianti, era normale dare ai ragazzi e alle giovani incarichi nella vita domestica. Gli adolescenti, specialmente nelle famiglie più modeste, erano impegnati nei lavori più leggeri, nei laboratori artigianali, nei campi, nelle botteghe e quindi non c’era da meravigliarsi se anche le truppe si servivano spesso del Loro aiuto. I ragazzi si distinguevano per il loro spirito di avventura, la letteratura giovanile era tutta impegnata nei racconti delle esplorazioni; i mondi lontani, descritti da coloro che li avevano visti, erano pieni di mistero e moltissimi sognavano la vita avventurosa in terre sconosciute ma affascinanti, tra popoli tanto diversi, in ambienti meravigliosi dove la natura era sovrana, I narratori più noti, come Verne, Salgari, Motta, Stevenson, Kipling ed altri, che costituivano le letture preferite dai ragazzi, illustravano, con descrizioni stimolanti, viaggi ed avventure che trasportavano i giovani lettori in terre lontane, dove la vita si svolgeva serena e piena di avvenimenti entusiasmanti ricchi di coraggio, di destrezza, di imprevisti, di sogno, di genialità. Anche nelle scuole si ricorreva spesso ad utilizzare questi racconti per interessare i fanciulli a quanto era bene conoscere per la vita, all’utilità pratica di sapersi districare nelle difficoltà dell’ambiente, nella mancanza di materiali da usare, alla necessità di affrontare i pericoli con coraggio e con consapevole prudenza ed infine, da non sottovalutare, per imparare il vivere assieme agli altri, il condividere Le difficoltà, il saper aiutare  e  soccorrere,  confortare  ed  insegnare,  rispettare  con

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