ARDUINO
VITA DI UN PRETE

 

 

Testo di Enzo Demattè

 

 

 

 

Treviso, maggio 1988

 

GIRA PAGINA

ARDUINO
vita di un prete

 

Arduino Faccin, primogenito di una coppia umile e affiatata, vide la luce in un mite inizio di ottobre del 1911, nel giorno di San Francesco, quando nella breve plaga increspata fra gli Asolani, il Piave e il Montello l'orizzonte presentava ancora intatti i caratteri di una coerenza naturale e spirituale oggi introvabili.

A Caerano di San Marco (dominata dal tipico campanile dove la riproduzione veneta della statua americana innalza la croce di Cristo al posto della fiaccola della libertà) tutte le case erano di sasso come la sua, tutte le famiglie erano di contadini come la sua, cristiane e pie come la sua, ugualmente povere, ugualmente laboriose.

La poca terra ciottolosa e rossastra, se era insufficiente per tante bocche da nutrire, esaltava in compenso uno dei più armoniosi paesaggi che ancora si riconoscono: con lo sfondo regolare dei colli, le porzioni ben ritagliate dei campi, la varietà delle siepi, le canalette d'acqua fresca e veloce. Dappertutto brulicava una vita armoniosa di gente scalza, di bambini vocianti, di piccoli e grandi animali, e uccelli e insetti e grilli e rane e cicale.

 Questo fu per dieci anni tutto il mondo di Arduino, che gli suggeriva più tardi quei continui richiami alla natura, agli uccelli, alle farfalle e ai fiori, sui quali abbiamo tutti un po' sorriso, ma che gli provenivano da quei ricordi profondi. E senza dubbio era per ritrovarne l'eco e il sapore che - ci testimonia la sorella Maria - quando era ormai prete in città egli ci ritornava una volta alla settimana come per ricaricarsi di quella vita e di quella semplicità. E una delle ultime fotografie serene, ritrae insieme don Arduino e la sorella davanti alla casetta ormai vuota, rimasta lì come un simbolo e un interrogativo, a farci pensare come siano stati possibili in quei poveri muri tanta vita, tanta fede, tanta serenità.

Di Arduino Faccin non occorre saper altro per comporre il quadro delle sue giornate infantili: come gli altri bambini di

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