
Alzabandiera.
Un bel
palo grande veniva impiegato per porre alla sommità il tricolore, che
veniva alzato all’inizio della giornata ed animai- nato al tramonto.
‘Ritto il materiale da costruzione, ci veniva sempre assegnato
preventivamente da una guardia forestale e comunque veniva sempre colto
nel massimo rispetto della natura. Il campo in genere veniva scelto nel
limite del possibile, in modo da consentire l’allestimento delle tende
disposte in circolo, riservando al centro una porzione di spazio per il
bivacco serale. Nei primi anni di campo dormivamo direttamente con il
pagliericcio per terra; in caso di piogge insistenti si scavavano dei
piccoli fossati attorno alle tende in modo da permettere all’acqua di
defluire. In seguito si pensò bene di alzare gli stessi da terra con la
costruzione di qualcosa che assomigliasse il più possibile ad un letto,
Per evitare tanto lavoro, qualcuno di noi, una volta, si portò appresso
una persiana avvolgibile in disuso e con essa, opportunamente sollevata
da terra, formò un piano di riposo. Sistemate le tende, con i relativi
interni, il pensiero doveva andare alla cucina da piazzare sul retro di
ciascuna tenda di squadriglia, possibilmente rialzata e solida al fine
di non provocare ribaltamenti o dispersioni di “pastasciutta”. Seguiva
poi la costruzione del tavolo da pranzo con relative panche ed eventuali
altri ornamenti come la porta d’ingresso alla squadriglia, le recinzioni
e l’altare da campo.
Le costruzioni, a termine di regolamento scoutistico, avrebbero dovuto
essere tenute insieme da incastri e spago grosso o cordino e
nient’altro. Noi, per precauzione, sollevato un lembo di
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corteccia,
provvedevamo a martellare dentro un grosso chiodo, mascherando poi il
tutto con il cordino regolamentare. Parte dei viveri venivano dagli
Alleati Americani, il latte era in polvere, la pasta veniva acquistata
da qualche commerciante amico, la frutta e la verdura erano un lusso che
non ci potevamo permettere e l’acqua veniva attinta dal più vicino
torrente.
L’attività giornaliera si articolava nel seguente modo:
ore 7 sveglia, su chiamata del Capo Riparto a mezzo del suo fischietto,
nel più breve tempo possibile tutte le squadriglie al completo dovevano
presentarsi al centro del campo in assetto da ginnastica; la squadriglia
più veloce veniva successivamente premiata. Quasi sempre l’operazione
era ritardata da qualcuno che dormiva con due pigiami o con un paio di
maglioni, e quindi cominciava lentamente uno spogliarello collegato al
progressivo riscaldamento della ginnastica. La prima fase del movimento
veniva completata da una corsa nel bosco. Cantando, e con il necessario
per lavarsi, si raggiungeva il vicino torrente che, per l’occasione,
veniva rifornito di acqua calda (all’incirca zero

S. Messa.
gradi). Dopo queste
operazioni, si rientrava in tenda, si indossava la divisa e si riceveva
l’ispezione del capo e quindi si partecipava all’alza bandiera ed alla S.Messa;
poi il capo riparto assegnava i ‘Totem” sulle attività svolte nella giornata
precedente. Durante il periodo della Messa, un aiutante del capo, per molti
campi lo stesso (tanto da essere ricordato come la Mucca ufficiale), non si sa
se per spirito di servizio o se per saltare la Messa, preparava il latte per la
colazione aggiungendo acqua di
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