Lo scautismo clandestino nel periodo del governo fascista in Italia
Le Aquile Randagie
Anche se soppresso lo scautismo con legge fascista, alcuni Capi sono decisi a mantenerlo in vita per serbare
la fedeltà alla "Promessa" fatta e alla "Legge Scout" scelta ed accettata.
Giulio Cesare Uccellini, Capo del MI 2°, noto col nome di Kelly durante il periodo della resistenza, assieme ad altri
Capi e con la partecipazione anche di Andrea Ghetti, allora sedicenne, danno vita allo scautismo clandestino nella
zona di Milano e dintorni, fenomeno meglio conosciuto col nome mitico di Aquile Randagie.
In uno scritto di Andrea Ghetti, detto Baden, troviamo l'essenza delle caratteristiche che connotavano il movimento
clandestino scout:
Il movimento scoutistico clandestino, nella mentalità di Kelly, aveva un duplice scopo:
mantenere l'idea di personalità, di libertà, di autonomia, di fraternità e preparare i quadri per il momento della ricostruzione,
avere una forza propria di resistenza ideologica per impedire ai giovani di accettare una sola visuale della vita, della storia e
della politica.
Il valore di questo sta nel fatto che furono dei ragazzi a dire NO al fascismo, quando tutti si piegavano nonostante le denunce
con interrogatori alle sedi fasciste e alla Questura, ma il nostro NO rimaneva intatto.
Il coraggio non mancò a quei 20/25
ragazzi che iniziarono l'esperienza, coscienti del pericolo, per se stessi e per le loro famiglie, di andare incontro a possibili
arresti e tribunali del Fascio, con tutte le conseguenze di perdita di diritti se non, addirittura, il carcere e/o aggressioni fisiche,
come accadde a Kelly nell'ottobre del 1942 da parte di squadristi.
Le Aquile Randagie non avevano sede fissa, non riferimenti certi, si ritrovano lasciando bigliettini, non datati e non firmati, su
monumenti storici intorno al duomo di Milano; per questo tipo di organizzazione oculata e severa non furono mai scoperte e
non patirono, nemmeno, infiltrazioni di agenti provocatori per effetto di continui depistaggi messi in atto.
Le Aquile Randagie mantennero corrispondenza con lo scautismo libero di altri stati esteri per conservare lo spirito scout
mondiale e per essere aggiornati sugli sviluppi metodologici in atto.
Le tradizionali attività annuali, in divisa, sono mantenute vive e pertanto si ripetono i Campi di S. Giorgio, i rinnovi delle
Promesse e i Campi Estivi; viene edito un giornale di collegamento che si chiamava "Il club dei ceffi" poi, nel 1940, cambierà
titolo in "Estote Parati".
O.S.C.A.R. (Organizzazione Scout Collegamento Assistenza Ricercati)
Canti delle Aquile Randagie
LA LUNA DELLE VETTE La luna che risplende inonda di luce Parole e musica di Volpe Azzurra - Baden |
COL CAPPELLONE L'Esploratore tenace resterà Parole di Baden. |
Organizzazione Scout Collegamento Assistenza Ricercati
Con la comunicazione dell'armistizio e la caduta del Fascismo lo scautismo milanese potrebbe riemergere dalla clandestinità e operare alla luce del sole allo scopo di ricostituire l'ASCI, ma le condizioni politiche e la situazione sociale del paese ancora non lo permettevano.
Le Aquile Randagie rientrano nella clandestinità per dedicarsi ad un grosso e grande problema che si presentava: organizzare l'espatrio, normalmente in Svizzera, durante il periodo dell'occupazione tedesca in Italia di ex prigionieri, di ebrei, di renitenti alla leva, di antifascisti e perseguitati di altre fedi politiche e di ricercati per qualsiasi motivo dalle SS e dai fascisti.
Il compito gravoso era condiviso, moralmente, dall'Arcivescovo di Milano cardinale Schuster e da altre collaborazioni esterne quali sacerdoti, appartenenti alla Questura e agli uffici investigativi delle polizie tedesca e fasciste e di altre associazioni cattoliche.
L'organizzazione era ramificata in vari settori:
· dalla fabbricazione/falsificazione di tessere, permessi, carte di identità;
· dalla logistica, sistemazione temporanea delle persone ricercate nella attesa del momento propizio per l'espatrio;
· dalle comunicazione in codice tipo "Ciao Oscar, come stai, vuoi che facciamo quella solita passeggiata? Allora troviamoci al consueto posto." "C'è un pacco di libri da spedire"
· dall'accompagnamento attraverso il confine vero e proprio;
· dalla diffusione a mezzo stampa di un bollettino, "Il Ribelle", per tenere informata la popolazione sugli avvenimenti e per credere e sperare nella vittoria finale e liberatrice. "Per un valido ideale la gente è pronta a morire" .
Fra gli altri, collaborava come animatore don Ghetti, Baden, che diviene un ricercato speciale della polizia fascista nel giugno del 1944, per lui era valso l'ordine di "sparare a vista". Per sua fortuna il cognome, negli ordini di cattura, fu trascritto sbagliato in "Don Betti".
Lo Spirito Scout era ben compendiato nell'esperienza O.S.C.A.R., era il massimo del servizio, era il dono completo di se stessi che trovava giustificazione totale nelle parole della formula della Promessa: "aiutare gli altri in ogni circostanza".
Dal punto di vista storico O.S.C.A.R. è inserimento attivo nel tessuto delle forze della Resistenza, e, assieme ad altre organizzazioni cattoliche, anche se umili, ha validamente operato al movimento di liberazione in atto in quel periodo.
Essenzialmente O.S.C.A.R. è applicazione pratica del metodo scout, basti pensare allo sviluppo dell'educazione che avviene nella formazione scout:
· riconoscimento del Capo e forte collaborazione di gruppo in un'unica simbiosi;
· l'ambientazione, per gioco, ad una vita con imprevisti e rischi;
· cura e rafforzamento del corpo;
· apprendimento di tecniche di sopravvivenza e di vita all'aperto;
· la predisposizione naturale ad aiutare i più deboli, i bisognosi, gli ultimi e i più piccoli come il cristianesimo richiede.