anno di soppressione fascista - periodo della resistenza
Il
26 di luglio, in un campo estivo nei pressi di Colico al quale partecipavano
anche scouts di Parma e di Roma, un contadino porta la notizia della caduta del
fascismo durante la messa celebrata da Baden, il quale, per riportare l’ordine
per la naturale gioia manifestatasi tra i ragazzi, urla “la messa continua”.
Si intuisce la possibilità di ricostituire l’ASCI, idea caldeggiata
dall’arcivescovo Schuster che approva i quadri dirigenti lombardi, ormai da
tempo preparati all’evento. Nel periodo del governo Badoglio, la GIAC
(Gioventù Italiana di Azione Cattolica) per bocca del suo presidente, Luigi Gedda,
prospetta la rinascita dell'ASCI come sezione della stessa GIAC e con struttura diocesana
anziché provinciale.
Caduto
il Fascismo risorgono in Italia le varie unità scout, per opera dei
" Vecchi Scout " di un tempo, ma subito l'occupazione tedesca le
obbliga a rientrare nella clandestinità e a bloccare l'azione di sviluppo.
(Testimonianza da S.M. del Rovere)
Nel mese di agosto, Giuliana di Carpegna e Josette Lupinacci cominciano a riflettere su cosa poter offrire alle bimbe e ragazze d'Italia. Il nove di settembre, durante l'attacco tedesco a Roma, Giuliana e Josette tennero a Palazzo Doria una prima riunione organizzativa e poi, nella clandestinità, continuarono con slancio l'iniziativa. Si trattava di una seconda fondazione in quanto distinta dallo scautismo femminile dell'UNGEI della Giacomelli, infatti prese il nuovo nome di "guidismo".
Il tre di settembre, alcuni capi storici dell'ASCI emettono una circolare redatta da Mario Mazza in cui comunicano che è "riattivato" il Commissariato Centrale e confermati in servizio i dirigenti locali, che dovevano limitarsi allo studio e all'aggiornamento del metodo, fintanto che non fosse ricostituita ufficialmente e legalmente l'Associazione.
Con l'inizio della Resistenza, dopo l'8 settembre, le Aquile Randagie aprono un nuovo campo
di attività, animate, come sempre, da Uccellini "Kelly", da don Ghetti "Baden" e da Teresio Olivelli.
L'attività è davvero pericolosa e rischiosa; è svolta in collaborazione con alcuni elementi della FUCI
e di alcuni parroci ed è in costante collegamento con la curia milanese, l'organizzazione è denominata
OSCAR (Organizzazione Scout Collegamento Assistenza Ricercati). Far passare il confine con la
Svizzera a ricercati politici, ebrei, prigionieri inglesi e greci; "rapire" da ospedali persone arrestate,
procurare documenti falsi, essere di sostegno ad agenti alleati e a partigiani, trafugare armi, questa
l'attività nei 20 mesi di occupazione tedesca.
Quale bilancio?
Quello positivo: passati in Svizzera 850 prigionieri, 100 ricercati politici di qualsiasi partito,
500 tra ebrei, renitenti alla leva e disertori della RSI; prodotti 3.000 documenti falsificati e salvati
dall'arresto 200 ricercati.
Quello negativo: Carlo Bianchi, fondatore del giornale "il ribelle" fucilato
a Fossoli (Forlì), il suo successore, Franco Rovida muore a Mauthausen; Teresio Olivelli nel
campo di concentramento di Hersbruck; l'aquila randagia Nino Verri, catturato con i partigiani in
Val d'Aosta, è fucilato a La Thuile.
28 dicembre, durante il coprifuoco, alle catacombe di Priscilla, ebbe luogo la promessa, ricevuta da padre Ruggi, di Giuliana di Carpegna e di seguito, nelle mani di questa, altre sette ragazze fecero la loro promessa. Nasce così la sq. Scoiattoli che da lì a poco sarà seguita dalle sq. Alcioni, Lucciole e Rondini, tutte squadriglie di dirigenti.
Campo estivo delle Aquile Randagie a Montecchio (BS).
Roosevelt e
Churchill si incontrano a Casablanca (Marocco) concordano la prosecuzione della guerra fino alla
resa incondizionata del nemico; sempre nel Nordafrica, finisce il dominio dell'Italia sulla Libia, gli inglesi,
infatti, entrano a Tripoli conquistata. Il colonnello delle SS Eugen Dollmann informa il comando tedesco
circa la possibilità di un futuro colpo di stato ordito dal re e dall'esercito contro Mussolini, i vertici nazisti
elaborano, quindi, piani di occupazione dell'Italia. Il nunzio apostolico in Italia, Francesco Borgoncini Duca,
informa il re della disponibilità del presidente americano a riservare un trattamento di favore all'Italia
in caso di suo sganciamento dalla Germania. Mussolini intanto afferma: "li fermeremo sul bagnasciuga"
nel caso che gli alleati tentino uno sbarco in Sicilia, pochi giorni
dopo, il nove di luglio, inizia lo sbarco
paventato. Il 24 luglio inizia il Gran Consiglio del Fascismo (ore 17), Dino Grandi legge un ordine del
giorno in cui si chiede a Mussolini di dimettersi e gli rivolge violente critiche per la conduzione della
guerra. Alle ore 2 del 25 luglio l'ordine del giorno è messo ai voti ed approvato con 19 favorevoli su 28
componenti il Consiglio. Ore 11 il maresciallo Pietro Badoglio è nominato capo del governo; ore 17 il re
comunica a Mussolini di aver provveduto alla sua sostituzione con Badoglio, all'uscita dall'udienza i
Carabinieri arrestano Mussolini. Ore 22,45 comunicato radiofonico: "S. M. il Re e Imperatore, ha
accettato le dimissioni dalla carica di Capo del Governo ...di Sua Eccellenza il Cavaliere Benito
Mussolini e ha nominato..." Il 26 luglio celebrazioni spontanee in tutta Italia per la caduta del fascismo.
Il nuovo governo scioglie le organizzazioni ed il partito fascista e abroga le leggi che davano il potere
al fascismo. Iniziano trattative per ottenere l'armistizio con gli Alleati. Luigi Gedda propone a Badoglio
che i quadri dell'AC sostituiscano i fascisti alla guida delle organizzazioni giovanili, culturali, assistenziali
e radiofoniche. La Sicilia è conquistata dagli Alleati e proseguono l'azione di liberazione sbarcando in
Calabria. A Cassibile (Siracusa) il 3 settembre, presente Eisenhower, tra i generali Castellano e Bedell
Smyth viene firmato l'armistizio tra Italia e Alleati. Badoglio informa Eisenhower che il suo governo non
può diffondere la notizia della firma dell'armistizio per la forte presenza di truppe tedesche nei dintorni
di Roma; alle ore 16,30 dello stesso giorno 8 settembre, radio New York anticipa la notizia. Alle 19,45
Badoglio informa, con una nota, dell'armistizio e delle motivazioni che hanno portato alla sua firma,
nella notte gli Alleati sbarcano a Salerno. Alle 5,15 del 9 settembre, il Re e Badoglio abbandonano
Roma per Pescara. Mussolini viene liberato a Campo Imperatore (AQ) e, a Cefalonia, la divisione
Acqui si ribella al comando di obbedire ai tedeschi e per questo sarà annientata (10.000 uomini).
Il 23 settembre Mussolini dà vita ad un nuovo governo con sede a Salò (BS) sulle rive del lago di
Garda, noto anche come Repubblica di Salò. Il governo Badoglio, il 13 ottobre, dichiara guerra alla
Germania come nazione cobelligerante, non essendo riconosciuto lo status di nazione alleata.
Badoglio, nel tentativo di coinvolgere nel governo alte personalità come Benedetto Croce, Carlo
Sforza, Enrico De Nicola e Giulio Rodinò, invita il Re, d'accordo con costoro, ad abdicare. Il partito
fascista repubblicano si riunisce a Verona e non riconosce più la monarchia; Mussolini ricostituisce
la Milizia fascista con 100.000 volontari e costituisce il Nuovo Stato in Italia settentrionale sotto il nome
di Repubblica Sociale Italiana (RSI). A fianco degli Alleati, nella battaglia di Cassino, combatte per la
prima volta un reparto italiano. Il 28 di dicembre sono fucilati dai nazisti i sette fratelli Cervi, infaticabili
organizzatori della Resistenza.