La
nuova ASCI e i protagonisti della ripresa
Abbiamo
già accennato nella presentazione dell'anno 1944, coloro che rimodellarono
le branche Lupetti, Esploratori, Rovers, furono nell'ordine Fausto Catani,
Salvatore Salvatori e Osvaldo Monass. Ininterrottamente dall'anno 1947
e fino al 1954 ressero il timone delle tre branche orientato alla ripresa
sacrificando tempo, riposo e, anche, mezzi finanziari personali.
Un sacerdote che si dichiarò in pubblico "conquistato"
dallo scautismo, li assecondò con il suo temperamento dalle grandi
aperture, profondamente fiducioso e ottimista, questi fu don Sergio Pignedoli,
il quale, comprendendo le grandi potenzialità del metodo, difese
strenuamente il ruolo direttivo dei Capi laici.
Costoro scelsero, nella costruzione della nuova ASCI, di rifarsi ai testi
di BP avendo attenzione al come piuttosto che al perché e privilegiarono
il metodo sull'orientamento educativo in voga.
(cliccare sui nomi per espandere il testo)
- Fausto Catani
-(Roma 1909-1978)
- Dottore
in scienze economiche, scout fin dal 1922, ha avuto per Csq. Monass;
tra il 1928-30 è animatore della squadriglia clandestina. Ha tradotto
i libri fondamentali di BP sullo scautismo, Le storie di Mowgli
di Kipling e, di Bastin, Robert Baden-Powell cittadino del mondo.
Ritorna allo scautismo nel 1945 e, con la forza della sua impetuosa
personalità, si pone al lavoro per la creazione della branca autonoma
del lupettismo. "L'uomo giusto al posto giusto" lo definì
John Wilson.
La Branca Lupetti si occupa dell'età più stabile e facile, si ispira
al modello del fondatore e utilizza come ambientazione "la
giungla" di Kipling.
Qualche aspetto caratterizzante:
· La giungla concepita quale ambiente permanente di vita, nel quale
si usa il "linguaggio giungla" e "le parole maestre".
E' rifiutato qualsiasi comportamento tendente al paternalismo e
l'uso della morale diretta. Sono molto forti le caratterizzazioni
di Akela, il capo branco, e di Baloo, l'orso bruno maestro della
legge, ruolo normalmente interpretato dall'assistente ecclesiastico;
anche il prete, per il bambino/lupetto, è inserito sullo stesso
piano degli altri adulti.
· Perfetta armonia del metodo applicato con il gioco, la giungla
e la tecnica (treppiede).
· Il consiglio di branco come comunità di educatori, insieme responsabili
della progressione educativa di ciascun lupetto e gruppo animatore
della "famiglia felice" vale a dire il branco inteso e
vissuto come comunità gioiosa.
· Il consiglio di Akela raggruppa i capi e vice capi sestiglia.
· I valori di semplicità, umiltà e letizia sono presi
da S. Francesco (patrono dei lupetti), innesto quanto mai riuscito
della spiritualità cattolica nel metodo originario.
Le linee fondamentali del lupettismo tracciate nel periodo 1945-48
rimasero pressoché inalterate fino alla fusione tra ASCI e AGI del
1974.
Prima di questa data vi furono anche esperimenti di branchi a guida
femminile (cheftaines), ridimensionando così la figura dell'Akela
(demitizzazione del Capo), sottolineando l'evoluzione del ruolo
della donna nella società civile ed ecclesiale; fu questa la motivazione
che giustificò il capo branco donna. Nel 1970 fu ammesso il consiglio
di branco misto.
- Salvatore Salvatori
- (Casalbuttano (CR) 1899 - Roma 1983)
- Scout
fin dalla fondazione dell'ASCI, partecipa al Jamboree di Copenhagen
del 1924. A Roma è commissario allo scioglimento e tra 1l
1928-30 è attivo nello scautismo clandestino.Alla ripresa
rientra nell'ASCI e ne è Commissario Centrale alla branca
Esploratori dal 1947-57. E' Capo scout effettivo dal 1964-67, poi
anche emerito sia dell'ASCI che dell'AGESCI.
La Branca Esploratori nascente ebbe meno cambiamenti rispetto all'ASCI
originaria prima della soppressione. Nel vivace dibattito sul concetto
di squadriglia che poteva basarsi su definizioni come "orizzontali"
(gruppi di ragazzi circa della stessa età) e "verticali"
(gruppi tra gli 11 e i 17 anni), oppure tra "senior" e
"boy" (in Francia/Belgio: "ranger-pionnier")
l'ASCI scelse la Sq. "verticale".
Qualche aspetto caratterizzante:
· L'arco di età si restrinse ai 16 anni per il passaggio
dei ragazzi tra i Rovers.
· La squadriglia non fu una libera aggregazione di amici,
ma un gruppo avente la sua storia e le sue tradizioni in cui i più
anziani assumono responsabilità educative sui più
giovani.
· Fu valorizzata la vita di Alta Squadriglia composta dai
Capi e i Vice delle squadriglie di un reparto.
· Pur nella preminenza data dal metodo alla squadriglia anche
il reparto conservò un ruolo operativo.
· Per iniziare la diffusione dello scautismo fu adottato
il sistema delle squadriglie libere, originario concetto di nascita
dello scautismo come immaginato anche da BP.
La branca riprese i contatti con lo scautismo internazionale, infatti,
la partecipazione ai vari Jamboree fu sempre dell'ordine di centinaia
di partecipanti.La tecnica si evolse, basti pensare alle "specialità"
che passarono da 66 a 111 nel 1974.
Il "viaggio di prima classe" cominciò a rivestire
una particolare importanza per quegli scouts ormai vicini al passaggio
alla vita rover. Offrì e offre un intenso momento di riflessione
personale sulla spiritualità scout e sul proprio impegno
associativo, diede una forte caratterizzazione a questa esperienza
di missione individuale, sia di fronte a stessi che di fronte all'intero
reparto. Nel 1961 si svolse il primo convegno nazionale Capi di
unità scout..
- Osvaldo Monass
- (Zara 1907- Roma 2000)
- Ingegnere.
Entra nel 1920 nell'ASCI e vi rimane anche come animatore dello
scautismo in clandestinità. Nel 1943 diviene membro e presidente
del Commissariato Centrale e dal '44 al '54 della branca Rover.
Tra il 1951 e il 1957 Monass fu il secondo italiano, dopo Mario
di Carpegna, a far parte del Comitato Internazionale. Capo Scout
dal 1954-60.
La Branca Rovers. Il profilo dell'adulto scout, così come
delineato da Osvaldo Monass nel 1956 nel congresso di Bologna, è
rappresentativo dell'impostazione della branca della nuova ASCI.
· Realizzazione di un tipo di uomo equilibrato e coerente;
poco ricettivo alle suggestioni di massa.
· Curioso di conoscere e progredire, con un patrimonio di
idee ben chiare sui problemi fondamentali della vita.
· Consapevole e rispettoso dei concetti di gerarchia e disciplina,
moralmente saldo, leale e con senso della libertà e in ogni
caso sensibile ai problemi sociali.
· Animato e dotato di volontà e capacità di
servire.
· Responsabile a conservare un fisico efficiente.
· Animato da una Fede profonda che permea la sua esistenza
per rendersi attore cosciente nella vita della Chiesa.
I Rovers vivono "la fraternità dell'aria aperta e del
servizio" e percorrono la "strada" nell'essenzialità
(vita rude); sono inseriti nella comunità del Clan che propone
loro un impegno, non ciò che può piacere, la stessa
comunità non smette di chiedere a ciascuno un'adesione volontaria
e cosciente.
Le difficoltà della vita all'aperto, della vita "rude"
della "strada", quali il freddo, la stanchezza, la fame,
la pioggia, il sonno e la fatica sono le maestre che insegnano anche
a conoscere ed inserirsi nel reale; non per ricevere ma per dare!
Il Clan e la vita di Clan devono essere un impegno liberamente scelto
ed uno strumento di "autoeducazione" per se stessi e per
la comunità.
Le tappe del Rover si individuano nel "noviziato", periodo
introduttivo e di valutazione delle proprie attitudini a praticare
il Roverismo, nell'"impegno", periodo dedicato al servizio
al prossimo senza omettere la continuità della vita di Clan
(fraternità all'aria aperta e del servizio) e nella cosiddetta
"partenza", il continuare la vita scout al di fuori del
Clan (tra i 21-24 anni).
torna
su
|