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ARTICOLO III

LO SCOUT E' SEMPRE PRONTO A SERVIRE IL PROSSIMO 
LA GUIDA E' SEMPRE PRONTA A SERVIRE IL PROSSIMO 

L'uomo è chiamato a vivere insieme con altri fratelli e questo è già un fatto che va scoperto nel suo senso profondo. 
Ogni esperienza comunitaria non è mai per se stessi ma per i fratelli ed è appunto il servizio nell'amore che garantisce l'essere "per i fratelli"; nessun contatto viene realizzato senza parole: di amicizia, di sapienza, di incoraggiamento, di correzione; nessun incontro rimane privo di gesti che dovrebbero mirare alla crescita della comunità e dei singoli aiutandoli nella loro crescita e rispettando il progetto di ciascuno. 
Ma spesso capita che cosa? 
(Lc 9,46) "Poi sorse fra loro una disputa su chi di loro fosse il maggiore". 
E' l'atteggiamento di chi incomincia ad osservare il fratello con occhi invidiosi cercando di farsi strada, parlando contro il fratello con l'intento di fargli del male come riferisce il salmo 50,20:
"Tu parli contro il tuo fratello ma Io ti riprenderò". 
Spesso chi comanda finisce per opprimere ed esigere di essere riconosciuto nel suo sforzo facendosi chiamare con titoli benemeriti. "I re delle nazioni le signoreggiano, e quelli che hanno potere su di esse sono chiamati benefattori". (Lc 22,25) 
Ma non è questo il senso profondo per cui esiste "un grande". 
Ogni grande, se è tale, non dovrebbe aver bisogno del servizio degli altri, ma dovrebbe servire proprio perché è grande. 
Chi coltiva dentro di sé il desiderio dell'altruismo, del dono di sé generoso, gode, appena può, di fare qualcosa. 
Gesù insegnò "Tra voi però non agite così, ma il più grande fra voi diventi come il più piccolo e colui che comanda come colui che serve". (Lc 22,26) 
Sono parole meravigliose che nascono dalle labbra pure del Cristo che ha speso tutta la sua vita unicamente servendo, al punto che sarà chiamato il SERVO DI JHAVE, colui che ha sempre vissuto servendo. 
Dalla sua esperienza si comprende, allora, che per servire bene bisogna essere all'ultimo posto. 
Solo chi è all'ultimo posto conosce le fatiche del piccolo, del povero, dell'ultimo, del dimenticato, del messo in disparte, di colui che soffre, che non sa, che non ha coraggio. Il piccolo non si confida con il grande perché è grande, confida le sue pene a chi lo può capire e può partecipare della sua situazione. 
Chi aiuta il piccolo, seduto, dall'alto dei suoi privilegi, non lo capirà mai e non lo potrà mai aiutare. "Infatti chi è più grande, colui che sta a tavola o colui che serve? Non è forse colui che sta a tavola? Ora io sto in mezzo a voi come colui che è servitore, all'ultimo posto". (Lc 22,27) 
(Fil 2,5-l1) Di Gesù poi è detto ancora che pur essendo Dio uguale al Padre non ritenne questo come un qualcosa di assolutamente irrinunciabile, quasi una preda da cacciatore, ma accettò di spogliarsi di tutti i privilegi che provenivano dal suo essere Dio, e si fece uguale all'ultimo uomo, allo schiavo. 
Ecco l'orizzonte del servizio vero: la libertà profonda da ogni privilegio o attaccamento di comodità; un autentico ideale di dono di sé, di aiuto che diventa prima di tutto prendersi sulle spalle la condizione del fratello affaticato. 
Un portare insieme, un dividere che diventano l'ideale di una vita contrapposta alla ricerca egoistica delle soddisfazioni personali, delle riuscite a danno degli altri, di una visuale che tiene conto solo del proprio orizzonte. 
Servire il fratello è poi ascoltarlo: è il primo servizio che mi permette di capire il bisogno altrui. 
Da qui comincia il servizio: DALL'ASCOLTO DEL FRATELLO. 
Un ascolto aperto, che non giudica, che non sa già tutto quello che l'altro dirà; che non attende solo che l'altro finisca, per rispondere. Non rifiutare i piccoli servizi "nessuno è troppo alto per un servizio piccolo al fratello". (Crf. Bonhaeffer: "Vita comune" - Ed. Queriniana) 

Innanzitutto bisogna imparare a saper superare la paura del "perdere tempo". 
E' il fratello che decide del tuo tempo. 
Impara a sopportare il fratello, e solo se ti è un peso ti è fratello. 
L'uomo è stato per Dio un peso così grande che lo ha schiacciato sotto la croce. 
Non pretendere la perfezione dagli altri, ma aiutali. 
Accetta la debolezza degli altri con pazienza. 
Non giudicare il tuo fratello. 
(Lc 19,11-27) E ricordati che tutto quello che hai è un talento donato da Dio 
(Mt 25,14-30) perché tu lo divida con il fratello, diversamente sarai condannato. (Rom 12,3-8) Ogni dono dunque non è per te ma per gli altri. 

RACCOGLIAMOCI IN PREGHIERA 

SALMO 145 
INNO AL DIO CHE SOCCORRE 

Dio in Gesù ha vissuto tutti i sentimenti e le azioni espresse nel salmo. La sua fedeltà è servizio ai deboli. Il Signore sa essere un liberatore: sfama gli affamati, sostiene l'orfano, guarisce i ciechi ... (Gv 6,14-19) (Lc 7,11-23)

Alleluia, loda il Signore, anima mia: 

loderò il Signore per tutta la mia vita, 
finché vivo canterò inni al mio Dio. 

Non confidate nei potenti, 
in un uomo che non può salvare. 

Esala lo spirito e ritorna alla terra; 
in quel giorno svaniscono tutti i suoi disegni. 

Beato chi ha per aiuto il Dio di Giacobbe, 
chi spera nel Signore suo Dio, 

Creatore del cielo e della terra, 
del mare e di quanto contiene. 
Egli è fedele per sempre, 

rende giustizia agli oppressi, 
dà il pane agli affamati. 

Il Signore libera i prigionieri, 
Il Signore ridona la vista ai ciechi, 

Il Signore rialza chi è caduto, 
Il Signore ama i giusti, 

Il Signore protegge lo straniero, 
egli sostiene l'orfano e la vedova, 
ma sconvolge le vie degli empi. 

Il Signore regna per sempre, 
il tuo Dio, o Sion, per ogni generazione 

LETTURA BREVE: Ef 5,1-2 
Fatevi dunque imitatori di Dio, quali figli carissimi, e camminate nella carità, nel modo che anche Cristo vi ha amato e ha dato se stesso per noi, offrendosi a Dio in sacrificio di soave odore. 

PAUSA DI MEDITAZIONE 

RISPONDIAMO PREGANDO CON IL SALMO 118 (Sal 118,129-136)
ELOGIO DELLA LEGGE 

Meravigliosa è la tua alleanza, 
per questo le sono fedele. 

La tua parola nel rivelarsi illumina, 
dona saggezza ai semplici. 

Apro anelante la bocca, 
perché desidero i tuoi comandamenti. 

Volgiti a me e abbi misericordia, 
tu che sei giusto per chi ama il tuo nome. 

Rendi saldi i miei passi secondo la tua parola 
e su di me non prevalga il male. 

Salvami dall'oppressione dell'uomo 
e obbedirò ai tuoi precetti. 

Fa' splendere il volto sul tuo servo 
e insegnami i tuoi comandamenti. 

Fiumi di lacrime mi scendono dagli occhi, 
perché non osservano la tua legge. 

INVOCAZIONI 

C. Per questo ideale evangelico preghiamo: 
R. Signore, noi ti preghiamo. 
L. Insegnaci l'amore verso i piccoli e i deboli, fa che sappiamo far dono del meglio di noi stessi e delle nostre energie. 
R. Signore, noi ti preghiamo. 
L. Dacci il rispetto di ogni persona e ogni cosa creata da te: che di nessuna persona facciamo lo strumento della nostra volontà, di nessuna cosa godiamo in modo egoistico. 
R. Signore, noi ti preghiamo. 
L. O Gesù, fa che riconosciamo in ogni uomo nostro fratello la tua immagine: allora saremo capaci di servirti con gesti concreti di amore. 
R. Signore, noi ti preghiamo. 

(intenzioni libere) 
Padre nostro ... 

PREGHIERA COMUNE

Signore Gesù, Tu sei venuto tra noi e hai condiviso le nostre fatiche e le nostre pene: accompagnaci durante questo giorno e fa che il nostro servizio acquisti il suo senso dalla Tua risurrezione, perché Tu vivi per tutti i secoli. 

AMEN!
incisione "Alzerò il calice di salvezza e invocherò il nome del Signore (Sal 115,13)

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