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ARTICOLO VII LO SCOUT OBBEDISCE PRONTAMENTE LA GUIDA OBBEDISCE PRONTAMENTE Non si deve confondere l'obbedienza con l'eseguire semplicemente degli ordini: l'eseguire non dice partecipazione della persona, non dice libertà né amore, quindi relazione, quindi responsabilità, quindi maturazione. GESÙ E' L'UOMO OBBEDIENTE E RIUSCITO. Obbedienza dice ricerca della propria strada, quindi scoperta di sé nel senso più completo, e, contemporaneamente sottomissione e disponibilità ad un gruppo (famiglia, scuola, scout). I due elementi che costituiscono il significato più profondo dell'obbedienza devono giocare armoniosamente: Gesù obbedisce al Padre e alla sua strada e obbedisce a Maria e a Giuseppe, cioè al gruppo dove è inserito. (Lc 2,48-51) CHI OBBEDISCE SOLO ALLA PROPRIA STRADA non farà mai comunità, sarà individualista ed isolato, perciò si condannerà all'atrofia; CHI SI ADEGUA SOLTANTO AL GRUPPO, mancherà di una identità propria, venderà se stesso ad altri. L'episodio dei fratelli e della Madre di Gesù rivela che c'è un'obbedienza capace di farci fratelli che hanno per ideale l'ascolto e la messa in pratica della Parola. (Lc 8,19-21 / Mc. 3,31-35) (Atti 2,42-48) Attorno all'assiduo ascolto della Parola nasce la comunione dei fratelli che fanno l'Eucarestia dividendo i loro beni. OBBEDIENZA VUOL DIRE IMPARARE A SERVIRE. Un leader che non serve è uno strozzino che fa del suo gruppo un piedistallo per la sua gloria, è la logica di tutte le dittature che fanno piangere i deboli. L'obbedienza alla Parola, al progetto di vita che Dio mi ha segnato, e che ciascuno di noi deve scoprire responsabilmente, giacché se noi non lo facciamo nessuno lo può fare per noi, deve diventare una passione fino a dire con Gesù: "Mio cibo è fare la volontà di Dio" (N.B. Il cibo è essenziale per vivere, crescere, operare). (Gv 4, 33) "Non la mia ma la tua volontà sia fatta". (Lc 22,42) OBBEDIENZA VUOL DIRE IMPARARE A DONARE LA PROPRIA VITA COME VERO GESTO DI CULTO E DI ADORAZIONE A DIO. Dio non vuole parole false ma la coerenza della vita. "Non chi dice Signore, Signore ... ". (Mt 7,21) (Ebr 10,5-10) Bisogna imparare a dire con la propria vita: Tu o Dio mi hai dato un corpo ed ecco che io vengo o Dio, per fare la tua volontà. Tutto questo però non basta, c'è un aspetto dell'obbedienza molto duro, più difficile, più bello, più decisivo: è LA PREGHIERA, essa ci permette di capire le scelte di Dio (e quindi quelle sicure) e ci permette di viverle. (Lc 6,12-16/Lc 22,42 /Fil 2,8) Egli si è fatto obbediente fino alla morte. L'obbedienza poi ci suggerisce di non mormorare contro decisioni comuni ma di osservarle con amore e gioia altrimenti esse che vogliono essere per te un servizio ed un aiuto, diventano motivo di ostacolo. (Es 15,24; 16,2) Sempre all'uomo è chiesto di obbedire con responsabilità mai meccanicamente. Per obbedire bisogna imparare a far silenzio in se stessi per ascoltare gli altri, cioè ascoltare, nella libertà di sé, ciò che di buono Dio, tramite i fratelli che vivono con noi, ci propone. Obbedienza allora vuol dire dialogo e per dialogare è necessario evitare toni categorici. Un grande esempio del Vecchio Testamento sono Abramo e Mosè. (Gen 12,1-4) (Es 9,1-4,20) RACCOGLIAMOCI IN PREGHIERA SALMO 18 (Sal 18,8-15) LA LEGGE CHE RENDE LIBERI E' la grande liberazione dalla propria autonomia, che ci rende piccoli e senza ideali. E' essere tenuti lontani dalla presunzione che acceca. La legge del Signore è perfetta, rinfranca l'anima; la testimonianza del Signore è verace, rende saggio il semplice. Gli ordini del Signore sono giusti, fanno gioire il cuore; i comandi del Signore sono limpidi, danno luce agli occhi. Il timore del Signore è puro, dura sempre; i giudizi del Signore sono tutti fedeli e giusti, più preziosi dell'oro, di molto oro fino, più dolci del miele e di un favo stillante. Anche il tuo servo in essi è istruito, per chi li osserva è grande il profitto. Le inavvertenze chi le discerne? Assolvimi dalle colpe che non vedo. Anche dall'orgoglio salva il tuo servo perché su di me non abbia potere; allora sarò irreprensibile, sarò puro dal grande peccato. Ti siano gradite le parole della mia bocca, davanti a te i pensieri del mio cuore. Signore, mia rupe e mio redentore. LETTURA BREVE: Eb 5,7-9 Proprio per questo nei giorni della sua vita terrena egli offrì preghiere e suppliche con forti grida e lacrime a colui che poteva liberarlo da morte e fu esaudito per il suo profondo rispetto di Dio. PAUSA DI MEDITAZIONE RISPONDIAMO PREGANDO CON IL SALMO 118 (Sal 118,105-112) ELOGIO DELLA LEGGE Lampada per i miei passi è la tua parola, luce sul mio cammino. Ho giurato, e lo confermo, di custodire i tuoi precetti di giustizia. Sono stanco di soffrire, Signore, dammi vita secondo la tua parola. Signore, gradisci le offerte delle mie labbra, insegnami i tuoi giudizi. La mia vita è sempre in pericolo, ma non dimentico la tua legge. Gli empi mi hanno teso i loro lacci, ma non ho deviato dai tuoi precetti. Mia eredità per sempre sono i tuoi insegnamenti, sono essi la gioia del mio cuore. Ho piegato il mio cuore ai tuoi comandamenti, in essi è la mia ricompensa per sempre. INVOCAZIONI C. Per questo ideale preghiamo: R. Rendici simili a te! L. Gesù, hai imparato anche tu la tentazione di far da te ma hai chiamato Dio tuo Padre in aiuto. Insegnaci ad interrogare e cercare prima di ogni decisione. R. Rendici simili a te! L. Gesù, hai imparato anche tu a leggere la parola di Dio ed a scoprirvi la sua volontà su di te: insegnaci ad ubbidire come hai fatto tu. R. Rendici simili a te! L. Ti preghiamo per chi tra noi ha il compito di guidarci; sia saldo e resti sempre nella dolcezza, nel servizio e nella misericordia. R. Rendici simili a te! (intenzioni libere) Padre nostro ... PREGHIERA COMUNE Signore Gesù; che nella Tua vita Ti sei rimesso nelle mani del Padre, accordaci di abbracciare con amore la Sua volontà e di metterla in pratica fino alla fine Tu che sei il nostro modello per i secoli dei secoli. AMEN! incisione rose sul bosco " .. e il mio spirito esulta ... " (Lc 1,47) |
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