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Queste pagine di ricordi sono dedicate agli amici che anzitempo ci hanno lasciato...
Queste pagine di ricordi sono dedicate agli amici che anzitempo ci hanno lasciato...
Tra il 1910 ed il 1914 nacque anche in Italia lo Scoutismo; "Grande Gioco " sorto per la felice intuizione di Baden Powell
e sviluppatosi un po' alla volta in tutte le nazioni libere del mondo.
La storia dei primi anni di Scoutismo in Italia è forte di un incremento numerico e della nascita ed affermazione, dopo le
prime esperienze aggregative, di due associazioni: una laica il GEI (che divenne poi C.N.G.E.I.) l'altra cattolica l'A.S.C.I.
Per la nascita del guidismo dovremmo invece attendere gli anni 40. Lo scoutismo cresceva e le sue proposte educative
trasmesse in modo concreto ed entusiasmante si facevano largo tra i giovani. La sua forza ed il suo slancio furono però
rallentate, non fermate, con l'avvento del fascismo. Il movimento scouts infatti messo al bando dal regime e le
associazioni sciolte nel 1928. Seguirono 15 anni di silenzio, quelli della cosiddetta "Giungla silente", in cui vari gruppi
(Aquile randage a Milano, Lupercale a Roma ... ) continuarono in clandestinità le loro attività svolgendo un impegno
concreto nei confronti di chi ne aveva bisogno. Ma dalla clandestinità si passò, alla fine della guerra alla Rinascita.
L'attività scout infatti riprese vigore e dal 1945 in poi il metodo è andato perfezionandosi in tutti i suoi aspetti.
La catena dello scoutismo formata nei suoi anelli da tutti gli scouts che si sono susseguiti ha percorso ormai una
distanza di circa un secolo. I ragazzi che oggi diventano scouts lo devono a quelli che prima di loro hanno pronunciato la
loro promessa; ogni anello è legato in maniera indissolubile a quelli precedenti. In queste pagine vogliamo offrirvi una
carrellata di ricordi che va da quei primi anelli dello scoutismo a Fontane fondati per l'entusiasmo e l'impegno di un
gruppo di ragazzi, indirizzati dall'attenzione e cura di un sacerdote don Claudio Pasqualini, fino ai giorni nostri. Nello
sfogliare queste pagine non possiamo non dire un grazie a chi prima di noi ha indossato un fazzolettone e ha cominciato
ad aprire il sentiero dello scoutismo nella giungla della società, con proposte serie ed originali ma comunque sempre
concrete. Uno sguardo va al presente, all'impegno dei capi che ogni giorno svolgono il loro servizio nei confronti di
ragazzi e ragazze della nostra parrocchia e speriamo di essere dei buoni anelli sui quali le generazioni future potranno
far riferimento e decidere di continuare con entusiasmo ed impegno la Grande Avventura.
Fontane di Villorba - Treviso 6 settembre 1998